L’ambiente in Europa nel 2015, luci ed ombre secondo l’EEA

I cittadini europei possono contare su aria e acqua più pulite, su un maggior tasso di riciclo, su un uso più contenuto delle discariche. Tuttavia, l'Europa è ancora lontana dal centrare l'obiettivo di "vivere bene entro i limiti del nostro pianeta" come previsto nel settimo Programma per l'ambiente per il 2050.

Sebbene utilizziamo le risorse naturali in modo più efficiente rispetto a prima, stiamo continuando a deteriorare le fonti primarie da cui dipendiamo in Europa e nel resto del mondo. Le sfide maggiori rimangono la perdita della biodiversità e il cambiamento climatico. Questi sono alcuni dei messaggi chiave del Rapporto quinquennale “L’ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2015” (SOER 2015) dell’Agenzia europea dell’ambiente, appena pubblicato. Il SOER 2015 evidenzia la necessità di politiche più ambiziose per raggiungere la “Visione 2050” dell’Europa e sottolinea l’esigenza di nuovi approcci che rispondano alla natura sistemica di molti problemi ambientali.

Secondo il Rapporto, affrontare le sfide complesse che attendono l’Europa richiederà politiche più ambiziose, oltre a una migliore conoscenza e a investimenti intelligenti, volti a trasformare radicalmente sistemi fondamentali quali alimentazione, energia, alloggi, trasporti, finanza, sanità e istruzione. Saranno inoltre necessarie strategie e approcci volti alla mitigazione delle pressioni, alla prevenzione di potenziali danni, al ripristino degli ecosistemi, alla correzione delle disuguaglianze socio-economiche e all’adattamento alle tendenze globali, come il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse.

Ecco alcuni fatti e tendenze che si trovano nel Rapporto.

* La biodiversità continua a essere erosa. Rispettivamente il 60% delle valutazioni relative a specie protette ed il 77% di quelle relative a diversi tipi di habitat considerati hanno evidenziato uno stato di conservazione sfavorevole. L’Europa non è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2020 di arrestare la perdita di biodiversità.

* Meno del 6% della superficie coltivata dell’Europa è stata utilizzata per l’agricoltura biologica nel 2012, con grandi differenze tra i paesi.

* Il consumo di risorse interno è stato di 16,7 tonnellate pro capite nel 2007 ed è sceso a 13,7 tonnellate nel2012, inparte a causa del crollo del settore edile in alcuni paesi.

* La gestione dei rifiuti è migliorata negli ultimi anni, con un calo dei rifiuti prodotti e conferiti in discarica. I tassi di riciclaggio sono aumentati in 21 paesi tra il 2004 e il 2012, mentre i tassi di smaltimento in discarica sono diminuiti in 27 su 31 paesi.

* Le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 19% a partire dal 1990, nonostante un aumento del 45% della produzione economica. L’uso di combustibili fossili è diminuito, così come le emissioni di alcuni inquinanti derivanti dai trasporti e dall’industria.

* Le attuali politiche condivise non sono sufficienti per il raggiungimento a lungo termine degli obiettivi ambientali dell’Europa, come la riduzione dell’80-95% delle emissioni di gas a effetto serra.

* Il settore dell’industria ambientale è cresciuto di oltre il 50% dal 2000 al 2011 ed è uno dei pochi settori ad avere prosperato in termini di ricavi e posti di lavoro dall’inizio della crisi finanziaria del 2008.

Download “EEA | Rapporto quinquennale "L'ambiente in Europa - Stato e prospettive nel 2015" | SOER 2015” Pubblicato il: 3 Mar 2015

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