Nuovi dati sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, l’Italia si conferma maglia nera

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha pubblicato il rapporto Air Quality in Europe 2017, che riporta i dati aggiornati al 2015 sui principali inquinanti atmosferici. Il documento conferma l’analisi contenuta nel rapporto della Fondazione La sfida della qualità dell’aria nelle città italiane presentato in Senato, che vede l’Italia maglia nera.

I risultati, purtroppo, non sono confortanti: l’Italia ha violato i limiti di quasi tutti gli inquinanti atmosferici regolati dalla normativa europea ed è prima assoluta in classifica a livello Europeo per le concentrazioni di ozono (O3), seconda, dopo la Germania, per le concentrazioni di Biossido di azoto (NO2) e prima tra le principali economie europee per i livelli di PM2,5.

Nel rapporto dell’Agenzia vengono anche aggiornati gli effetti sulla salute riconducibili all’esposizione degli inquinanti più critici dal punto di vista sanitario nei paesi europei nel 2014. Lo studio evidenzia che la maggior parte delle persone che vive nelle città europee è esposta a una cattiva qualità dell’aria, con il particolato fine che continua a essere la causa della morte prematura di oltre 400.000 cittadini europei ogni anno. L’Italia continua a subire gli impatti sanitari più pesanti, con oltre 1.300 decessi prematuri a causa dell’inquinamento dal PM2,5, NO2 e O3, contro i circa 1.000 della Germania (che però nel 2015 supera l’Italia per numeri assoluti, con 81 mila decessi contro poco meno di 80 mila).

Sempre secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, in Europa i maggiori responsabili delle emissioni di inquinanti atmosferici sono: il trasporto su strada, l’agricoltura, le centrali elettriche, l’industria e i nuclei domestici. Il rapporto del 2017 dedica un focus tematico all’agricoltura (uno dei settori chiave su cui intervenire secondo l’analisi della Fondazione) che rappresenta un’importante sorgente emissiva sia di inquinanti atmosferici, sia di gas a effetto serra. Nel rapporto si evidenzia che, malgrado esista un’ampia gamma di azioni che, se correttamente implementate, consentirebbero di ridurre le emissioni provenienti dall’agricoltura, queste non siano ancora diffuse come dovrebbero e i miglioramenti sono limitati.

Download “EEA | Air Quality Report 2017” Pubblicato il: 16 Ott 2017

 

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