Chi ha paura delle auto a gas?

di Raimondo Orsini

In queste settimane è molto vivo il dibattito, anche a livello europeo, sul futuro tecnologico dell’automobile e sui provvedimenti da adottare per ridurre le emissioni inquinanti del trasporto stradale nelle nostre città.
Per contribuire a tale dibattito vorremmo ricordare che la nostra Fondazione, a fine 2014 (e quindi prima che lo scandalo dieselgate scoprisse il vaso di Pandora delle emissioni reali delle auto) ha pubblicato la ricerca “Green economy e veicoli stradali: una via italiana”, in cui si analizzavano le possibili ricadute ambientali, economiche e sociali di un piano di sviluppo delle automobili a metano e GPL in Italia. Tale ricerca evidenzia che le auto a gas (metano/GPL), anche in relazione alle possibili sinergie con il biometano ed il biopropano , sono un’ottima tecnologia “ponte”, a minore impatto ambientale delle auto alimentate a benzina o diesel. Parliamo di tecnologia “ponte” perchè rappresenterebbe una  transizione tecnologica  perfettamente compatibile con la progressiva conversione “elettrica” del parco circolante – alimentato da elettricità rinnovabile – e/o della diffusione di biocarburanti sostenibili, che realisticamente non potrà realizzarsi completamente prima di 2 o 3 decenni, quando sarà necessario, anche a seguito delll’accordo di Parigi, raggiungere la neutralità carbonica.

Il comparto dei motori a gas è sempre stato un fiore all’occhiello della motoristica italiana (prima al mondo nelle tecnologie per l’alimentazione a gas dei veicoli), ma rischia paradossalmente di perdere terreno e competitività proprio in un momento cruciale in cui il fattore delle emissioni inquinanti (incluse le polveri e gli ossidi di azoto) è  determinante .

Qualcuno teme che sostenere il comparto dei veicoli a gas potrebbe mettere a rischio lo sviluppo delle auto elettriche. Ma il problema della limitata penetrazione delle auto elettriche ed ibride non dipende dal gas ma dalla sorprendente crescita della auto diesel e benzina. Infatti, mentre a dicembre 2015 le vendite di veicoli a benzina e diesel sono cresciute con un andamento a doppia cifra (+18%), per Gpl e metano si è registrato, rispettivamente, un calo del 20,8% e del 31,8%. Anche nel dato complessivo 2015 si conferma una leggera flessione del GPL (-0,8%) e una più forte contrazione del metano (-11%). La tendenza è confermata dal mercato delle trasformazioni a gas in after market: dai dati del ministero dei Trasporti risulta una forte sofferenza nei primi nove mesi del 2015, con cali che si attestano attorno al 17% per il Gpl e al 43% per il metano.

Secondo la nostra ricerca, uno scenario di elevata penetrazione delle auto a gas in Italia da oggi al 2030, con la progressiva sostituzione di circa un terzo delle auto diesel e benzina, porterebbe a una significativa riduzione delle emissioni: un taglio di 3,5 milioni di tonnellate di CO2, 67 tonnellate di particolato e 21 mila tonnellate di ossidi di azoto all’anno.

Ovviamente ciò è del tutto compatibile col contemporaneo sviluppo di una consistente penetrazione, che noi sosteniamo con convinzione, delle auto elettriche, ibride e dei biocarburanti sostenibili.

Chi ha paura delle auto a gas? Chi ha paura di una tecnologia ponte  italiana?

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