Posizione del Forum delle Imprese per lo Sviluppo Sostenibile: il pacchetto UE clima-energia è un’opportunità contro la recessione

Il Forum delle imprese per lo Sviluppo Sostenibile, che riunisce le imprese, i consorzi e le associazioni di imprese fondatrici ha adottato una posizione comune sul pacchetto europeo clima-energia "20-20-20", appena votato al Parlamento Europeo.

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Secondo il Forum l’approvazione del pacchetto costutuisce un passo avanti nel cammino verso un nuovo Trattato internazionale sui cambiamenti climatici con
obiettivi più efficaci, e più ampiamente condivisi di quelli del Protocollo di Kyoto, in grado di mitigare una crisi climatica che causa impatti rilevanti per la vita dei cittadini e per la stessa economia. 

In particolare la posizione europea può contribuire ad affrontare la recessione economica in corso rilanciando investimenti, innovazione tecnologica e occupazione, per incrementare l’efficienza e il risparmio energetico e
per produrre un rapido e massiccio incremento dell’utilizzo di tutte le fonti energetiche rinnovabili. E’ vero che gli obiettivi europei stabiliti per l’Italia sono molto impegnativi e che per raggiungerli occorre uno sforzo straordinario, ma l’italia può  mobilitare le sue straordinarie
risorse e capacità per guidare il cambiamento con il gruppo di Paesi di testa, i più innovativi e capaci di aprire nuove strade.

Il Forum ritiene urgente un programma aggiornato per la riduzione delle emissioni di gas di serra, che indichi, per tutti i settori coinvolti, gli obiettivi di riduzione, le politiche e le misure già avviate e quelle, ulteriori, che vanno adottate: programma indispensabile per fornire alle imprese un quadro di riferimento certo, in particolare per le politiche energetiche. E’ quindi necessario un pacchetto di misure straordinarie, in grado di mobilitare risorse pubbliche e private, per l’efficienza ed il risparmio energetico nell’edilizia (togliendo i tetti soffocanti alle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni energetiche), nei consumi civili (per incentivare la sostituzione di impianti di riscaldamento e raffrescamento, di illuminazione e le apparecchiature elettriche ed elettroniche), nell’industria (attuando e rafforzando il Pacchetto Industria 2015, migliorando gli standard
energetici), nei trasporti (promuovendo l’intermodalità, il trasporto collettivo, quello su ferro e mezzi di trasporto a bassissime emissioni), nella promozione della prevenzione, del riciclo e del recupero dei rifiuti che consentono anche rilevanti risparmi di energia, sostenendo con adeguate misure il riutilizzo dei materiali provenienti dai rifiuti, oggi in forte difficoltà a causa dei cali consistenti dei prezzi delle materie prime. Contrariamente a quanto è avvenuto nel resto dell’Europa, in Italia non c’è stata una crescita della produzione di energia con fonti rinnovabili. Visto che altri Paesi hanno avuto una convenienza economica ad esportare in Italia una crescente quantità di energia elettrica da fonti rinnovabili, non si vede perché l’Italia non dovrebbe avere la convenienza ad incrementare la propria produzione. L’impegno europeo per lo sviluppo delle rinnovabili richiede che l’Italia raddoppi l’energia elettrica prodotta con tali fonti. Tale raddoppio è possibile, come dimostra la Germania che lo ha realizzato in meno di dieci anni, anche grazie ad un sistema di incentivazione certo, pluriennale, in grado di offrire un quadro affidabile allo sviluppo dell’iniziativa industriale.

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