Pubblicato il IV Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility

Arriva anche quest’anno l’appuntamento con la pubblicazione del Rapporto nazionale sulla sharing mobility. Il Rapporto, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta uno dei prodotti fondamentali dell’attività dell’Osservatorio nazionale della sharing mobilityPromosso da Ministero dell’Ambiente, Ministero dei Trasporti e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, il rapporto costituisce ormai un solido database nazionale per monitorare l’andamento del settore della sharing mobility nelle città italiane e approfondirne le sue principali evoluzioni.

L’edizione 2020 rappresenta l’ultima tessera di un mosaico che l’Osservatorio nazionale della sharing mobility ha costruito nell’ambito della conferenza nazionale #lessCARS. Un evento digitale durato 4 mesi che ha permesso di indagare e analizzare a fondo tanti aspetti che riguardano il mondo della sharing mobility. Temi tecnici e temi di attualità legati all’emergenza pandemica, ma anche tematiche che guardano al futuro e connesse al mondo della sostenibilità e della green economy.

Nell’edizione di quest’anno del rapporto trova ovviamente spazio anche il tema dell’emergenza covid-19. Con dati aggiornati a ottobre 2020 sull’andamento dei servizi della sharing mobility nelle maggiori città italiane, l’Osservatorio fornisce un’analisi degli impatti della pandemia sul settore della sharing mobility in Italia. I numeri parlano di una ripresa importante dei servizi in tutte le città oggetto dell’analisi (Roma, Milano, Torino, Bologna, Palermo e Cagliari) da aprile a settembre in termini di noleggi/giorno, con solo Milano e Palermo che tornano ai livelli dello scorso febbraio. I dati dei primi quindici giorni di ottobre invece lasciano intendere un nuovo rallentamento piuttosto generalizzato, in concomitanza con le nuove tensioni sul fronte della pandemia.
All’interno, in continuità con il lavoro degli ultimi anni, una parte dettagliata dedicata ai numeri e alle tendenze dei servizi che compongono la principale offerta di sharing mobility in Italia al 2019.

Si parte con il carsharing, il servizio che mette in condivisione automobili e di cui gli operatori stanno sviluppando nuovi modelli operativi che si integrano o sono alternativi ai sistemi già esistenti di free-floating (a flusso libero in cui si può iniziare e terminare un noleggio dove si vuole all’interno di un’area dedicata) e station-based (con parcheggi dedicati). Questa evoluzione ha l’obiettivo di offrire un servizio sempre più̀ completo e di intercettare nuovi segmenti di domanda, in continua crescita. I dati ci dicono che nel 2019 sono cresciute le flotte rispetto all’ anno precedente, del 3% in modalità free-floating e del 7% in station based, e che c’è stato un aumento delle iscrizioni del 28,7% con Milano e Roma che hanno registrato la crescita maggiore dei noleggi del 2019, raggiungendo insieme 10 milioni di noleggi annui. I dati riferiti a settembre e ottobre 2020 testimoniano una ripresa rispetto al picco negativo di aprile in pieno lockdown, pur rimanendo complessivamente a livello nazionale sotto il livello di febbraio di circa il 20% in termini di numero di noleggi/giorno.

Ampio spazio nel Rapporto anche alla cosiddetta micromobilità, che rappresenta l’insieme dei servizi operativi con veicoli leggeri, poco ingombranti ed elettrici tra cui biciclette, monopattini e scooter. Una macro categoria in espansione nel panorama della sharing mobility che rappresenta una soluzione di maggiore sostenibilità per le città ingolfate dalle auto in movimento (emissioni, traffico, incidentalità) e dalle auto parcheggiate lungo le strade (spazio pubblico sottratto a differenti utilizzi). Ad oggi sono 86 i servizi di micromobilità in Italia nelle città capoluogo di provincia. 1 capoluogo su 3 ha almeno un servizio di micromobilità. Milano primeggia con ben 14 servizi di micromobilità in sharing, a seguire Roma con 11 e Torino con 7. Nel ventaglio della micromobilità condivisa, il servizio più diffuso è il bikesharing station-based presente in 26 città, seguito dai monopattini in sharing con 38 servizi in 17 città, dal bikesharing free-floating (13 servizi in 12 città) e dallo scootersharing che è presente solamente in 4 città. Guardando ai numeri più recenti, i servizi di micromobilità sono quelli che meglio hanno ripreso l’operatività dopo le misure di confinamento della prima ondata pandemica. Il dato che mette insieme le performance dei servizi di micromobilità a Roma, Milano e Torino a ottobre 2020 mostra che in termini di numero di noleggi/giorno il bikesharing, il monopattino-sharing e lo scootersharing – un po’ più staccato – sono tornati ai livelli dello scorso febbraio. In particolare il monopattino condiviso ha superato negli ultimi mesi di gran lunga il livello dello scorso inverno, complice anche la bella stagione, l’effetto novità dei servizi e la crescita del numero di servizi operativi sulle strade.

Per lo scootersharing si osserva anche nel 2019 una crescita straordinaria: i veicoli in condivisione sono passati da 150 nel 2015 a oltre 5.000 (+126% rispetto al 2018), di cui oltre il 95% è elettrico. Al 31 dicembre 2019 sono attivi 10 servizi gestiti da 5 operatori, 4 dei quali hanno flotte totalmente elettriche. I noleggi dei motorini in condivisione raggiungono quota 3 milioni triplicando il valore registrato nell’anno precedente. Anche le iscrizioni aumentano del 174% rispetto al 2018.

Il monopattino-sharing, servizio sbarcato in Italia a fine 2019, si sta affermando e diffondendo negli ultimi mesi: tra dicembre 2019 e settembre 2020 i monopattini in condivisione sono passati da 4.900 a 27.150, valore destinato a crescere nei prossimi tempi. I servizi attivi sono passati da 12 a 38 in questo stesso lasso temporale. Il monopattino-sharing, al pari con il bikesharing è il servizio di micromobilità più in crescita nel periodo post lockdown.

Anche per quanto riguarda il bikesharing, il 2019 è stato un anno positivo. I servizi attivi nelle città selezionate al 31 dicembre 2019 sono 39 (+6 rispetto al 2018). La flotta a disposizione è più che triplicata rispetto al 2015, raggiungendo circa 35mila bici. Le bici elettriche in condivisione sono 5.413 (il 15%) e di queste il 70% appartiene a servizi free-floating, che si è rapidamente evoluto verso l’elettrificazione. Crescono verticalmente anche le iscrizioni dei cittadini (+60%), complice il massiccio contributo dei servizi free-floating.

Il trend di forte crescita nel settore del carpooling aziendale raccontato nelle precedenti edizione del Rapporto Nazionale ha trovato conferma anche nel 2019. Ciò che emerge è la crescita degli iscritti di circa il 27% con il superamento della quota 350 mila, Crescono di conseguenza anche i numeri di viaggi dell’intero settore (+25% come dato medio tra gli operatori rispetto al 2018) e le percorrenze, raddoppiate rispetto all’anno precedente (13 milioni di km condivisi).

Altri approfondimenti sono inoltre dedicati ai temi normativi e regolatori, con particolare attenzione soprattutto ai servizi afferenti al settore del ridesharing italiano e al pacchetto d’interventi legislativi sulla mobilità approvato recentemente in Francia (cd. Loi d’orientation des mobilités).

L’Osservatorio coglie l’occasione per ringraziare pubblicamente il suo network e tutte le persone che hanno collaborato anche quest’anno alla realizzazione del rapporto, in particolare: gli operatori per i dati forniti, le amministrazioni locali e le varie agenzie che si occupano di mobilità nelle diverse città italiane.

Per scaricare il rapporto:

Download “IV Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility” Pubblicato il: 18 Nov 2020

 

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