Raccolta differenziata al sud, dieci proposte per migliorarla

Dieci proposte per lo sviluppo della raccolta differenziata nel Sud dell’ Italia .  La prima edizione degli “Stati Generali del Sud per la raccolta differenziata di carta e cartone”, organizzata dalla Regione Campania e Comieco per fare il punto sullo stato della raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel Mezzogiorno, ha cercato di declinare le soluzioni per centrare gli obiettivi europei di riciclo. L’ incontro, che si è svolta a Napoli il 21 e il 22 ottobre, ha analizzato i casi di successo dei Comuni del Sud che hanno voluto scommettere sulla raccolta differenziata e ha presentato le  azioni concrete per risolvere la situazione in un’area caratterizzata da pesanti ritardi e inefficienze nella gestione dei rifiuti urbani.

In uno dei momenti centrali dell’incontro, il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, ha presentato lo studio “La raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel Mezzogiorno: i ritardi e le proposte per superali e raggiungere i nuovi target europei”.
Dallo studio, che analizza i dati della raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel Mezzogiorno nel decennio 2005-2014, emerge che non si può più pensare al Sud come tutto arretrato, infatti, Sardegna, Campania e Abruzzo hanno dei buoni livelli di raccolta differenziata, e ben undici province meridionali hanno oltrepassato la soglia del 50% dimostrando che si può risalire la china. Ma cinque regioni (Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)  hanno ancora una raccolta differenziata molto bassa e ventidue province meridionali sono sotto il 35% di raccolta differenziata. La Sicilia nel 2014 ha riciclato appena l’8% dei rifiuti prodotti, la Calabria il 14%, il Molise il 17%. Inoltre mentre le tre regioni meridionali virtuose negli ultimi dieci anni hanno avuto una crescita della raccolta differenziata più veloce della media nazionale, nelle cinque regioni più critiche il processo è stato inverso. Lo studio quindi mette in luce i buoni risultati raggiunti ma individua anche delle criticità: tra il 2005 e il 2014 la raccolta differenziata ha fatto un salto su scala nazionale passando dal 24% al 45% dei rifiuti urbani raccolti (221 chili pro capite), ma mentre il Nord è arrivato al 57% e il Centro al 41%, il Sud è rimasto fermo al 31%.
Tra le cause delle criticità si citano la pianificazione territoriale inadeguata, affidamenti del servizio di raccolta dei rifiuti urbani che non tengono conto degli obiettivi di Rd, insufficiente accesso e utilizzo dei finanziamenti europei e regionali, alto tasso di insolvenza, carenza di impianti di trattamento della frazione organica ma, soprattutto l’inadeguatezza degli amministratori e delle aziende locali che effettuano la raccolta dei rifiuti,che li porta a sottovalutate l’entità del problema e/o essere culturalmente e tecnicamente inadeguati a risolverlo.

Come si evince dallo studio, se questo trend restasse invariato nei prossimi dieci anni l’Italia potrebbe fallire gli obiettivi europei di riciclo, per cambiare rotta servono nuove soluzioni che lo studio declina in 10 proposte da cui Comieco realizzerà un Manifesto per lo sviluppo della raccolta differenziata nel Sud: la Carta di Napoli.

 

Download “Dossier: Potenzialità e ostacoli della raccolta differenziata nel Mezzogiorno” Pubblicato il: 22 Ott 2016

Download “Edo Ronchi: Dossier sulla raccolta differenziata nel sud Italia | Presentazione dello studio” Pubblicato il: 22 Ott 2016

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