Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, l’Italia continua ad essere lontana dagli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU. E non sarà in grado di raggiungerli a meno di un cambiamento radicale del proprio modello di sviluppo.
E’ quanto afferma il Rapporto “L’Italia e gli obiettivi di sostenibilità” dell’ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), presentato in un convegno alla Camera.
Secondo il rapporto l’aggiornamento al 2017 dell’indice elaborato dal Sustainable Development Solutions Network conferma la posizione insoddisfacente del nostro Paese (al trentesimo posto nella graduatoria), anche rispetto agli altri paesi OCSE.
I diversi scenari valutati mostrano che politiche business as usual non sono in grado di migliorare in modo significativo il benessere, l’equità e la sostenibilità della condizione italiana, che anzi potrebbe peggiorare il proprio posizionamento rispetto ai principali partner europei. Solo adottando un insieme organico e coerente di politiche è possibile migliorare sensibilmente la situazione.
Vanno in questa direzione le numerose proposte contenute nel rapporto, a cominciare dalla necessità di dettagliare la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e rendere operativa la sua governance, anche trasformando il CIPE in Comitato interministeriale per lo sviluppo sostenibile.
Si sollecita inoltre la rapida approvazione e l’attuazione (in alcuni casi con le necessarie modifiche) di misure quali la Strategia energetica nazionale, il Piano per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la Strategia per l’economia circolare, la legge sul consumo di suolo, una riforma fiscale ecologica.
L’ASviS si rivolge a tutte le forze politiche affinché esse incorporino nei loro programmi i temi dell’Agenda 2030, in modo da trasformare i prossimi cinque anni in una “legislatura per lo sviluppo sostenibile”.
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