Rapporto WEF, i rischi climatici al primo posto tra le minacce globali del 2017

Se nel 2007 fra i cinque rischi a maggior impatto globale non compariva alcun rischio di carattere ambientale, nel 2017 ben quattro delle cinque principali minacce globali riguardano l’ambiente e sono tutte strettamente connesse al clima (fallimento delle misure di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, crisi idriche, eventi meteo estremi, disastri naturali). A rilevarlo e’ il 12esimo Global Risks Report 2017, pubblicato dal World Economic Forum, che tradizionalmente diventa ogni anno il punto di partenza del summit di Davos, che si svolgerà dal 17 al 20 gennaio in Svizzera. Lo studio, basato sulle valutazioni di 750 esperti che hanno valutato 30 rischi globali, mette solo le armi di distruzione di massa in questa cinquina di rischi a maggior impatto globale. Anche se il mondo nel 2016 ha fatto progressi nel campo dei cambiamenti climatici, con un numero consistente di paesi, compresi gli Stati Uniti e la Cina, che hanno ratificato l’accordo di Parigi, il cambiamento politico in Europa e Nord America, osserva il Rapporto, mette questo progresso a rischio anche per la difficoltà che i leader dovranno affrontare per concordare una linea d’azione a livello internazionale per affrontare i rischi economici e sociali più pressanti. “È necessaria – spiega Margareta Drzeniek-Hanouz, responsabile del World Economic Forum per la competitivita – un’azione urgente tra tutti i leader per identificare i modi per superare le differenze politiche o ideologiche e lavorare insieme per risolvere le sfide più critiche. Lo slancio che si è avuto del 2016 per affrontare il cambiamento climatico dimostra che questo è possibile e offre la speranza per un’azione collettiva a livello internazionale”. I rischi climatici sono inoltre, sempre per il Rapporto, interconnessi con altre emergenze globali e disuguaglianze sociali e possono scatenare o aggravare i rischi geopolitici e sociali come i conflitti nazionali o regionali, l’aumento dei profughi climatici (21,5 milioni l’anno secondo l’UNHCR) e le migrazioni involontarie, in particolare nelle aree geo-politiche più fragili. Proprio nel corso del Convegno “Giustizia Ambientale e Cambiamenti climatici” svoltosi in Vaticano, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile aveva sottolineato come l’aumento degli eventi atmosferici estremi avrà implicazioni negative sugli sforzi per ridurre la povertà e i paesi più poveri sono finanziariamente quelli meno attrezzati per adottare misure per fronteggiare la crisi climatica e ridurre la loro vunerabilità. Nonostante i progressi fatti, avverte il rapporto, “il passo del cambiamento non è abbastanza rapido”, tanto che.le emissioni globali di gas serra (GHG) sono in crescita, attualmente di circa 52 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti all’anno e il 2016 sarà ricordato come l’ anno più caldo secondo l’ analisi provvisoria dell’ Organizzazione meteorologica mondiale.

Per mantenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi e limitare i rischi conseguenti al cambiamento climatico, il mondo, prosegue il rapporto del WEF, dovrà ridurre le emissioni di CO2 tra il 40 e il 70% entro il 2050 ed eliminarle per il 2100 e per questo sarà necessaria una cooperazione globale che dovrà coinvolgere tutti gli stati.

Download “World Economic Forum | The Global Risks Report 2017 12th Edition” Pubblicato il: 13 Gen 2017

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