Sulle rinnovabili la strategia energetica nazionale deve fare di più

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Il Gse ha appena pubblicato l’aggiornamento al 2016 della produzione e del consumo delle fonti energetiche rinnovabili (elettricità, calore e trasporti). In Italia abbiamo consumato 21,1 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) di energia da fonti rinnovabili, poco meno dell’anno precedente (-200 Ktep), pari al 17,35% del consumo finale lordo.

Dal 2005 al 2013 il consumo di rinnovabili è quasi raddoppiato passando da 10,7 a 20,7 Mtep, con una crescita media annua di circa 1,2 Mtep; dal 2013 al 2016 il consumo di energia rinnovabile in Italia è cresciuto solo di 0,4 Mtep, ossia una crescita media annua pari a 0,13 Mtep.

Al 2030 la nuova SEN (Strategia energetica nazionale) indica un target per le rinnovabili pari al 28% del consumo finale lordo che, tenendo conto dell’obiettivo sull’efficienza energetica pari a 10 Mtep di risparmio aggiuntivo, significherebbe arrivare a circa 30 Mtep di consumo energetico da fonti rinnovabili.

Secondo la nuova SEN al 2030 dovremmo quindi consumare circa 10 Mtep in più di rinnovabili rispetto al 2015, con un tasso di crescita medio annuo di circa 0,67 Mtep:un tasso annuo di crescita, non ancora in linea con la traiettoria dell’Accordo di Parigi, ma comunque circa cinque volte maggiore di quello dell’ultimo triennio.

Nei trasporti l’obiettivo del 10% del consumo coperto con rinnovabili al 2020 è ancora lontano anche se negli ultimi due anni abbiamo avuto a una ripresa delle rinnovabili (dal 5% al 7,2% del consumo), per la gran parte basata su biocarburanti di prima generazione, prodotti con materie prime di importazione.

La nuova SEN al 2030 per i trasporti indica un obiettivo impegnativo: il 21% di rinnovabili sul consumo- il triplo del dato attuale- che dovrebbe essere conseguito limitando il ricorso ai biocarburanti di prima generazione e con una forte spinta alla diffusione dell’auto elettrica – alimentata con elettricità da fonte rinnovabile- e alla produzione di biometano.

Nel settore termico c’è stato un lieve calo del consumo di rinnovabili: da 10,7 Mtep del 2015 a 10,5 Mtep (il 18,7%) nel 2016. La SEN indica per le fonti rinnovabili termiche l’obiettivo molto ambizioso del 30% al 2030, che vorrebbe dire far cresce le rinnovabili termiche di oltre un terzo rispetto al dato attuale, fermo da alcuni anni.

Nel settore elettrico, dopo un decennio di crescita della produzione di elettricità da fonti rinnovabili, dal il 2014 al 2017 invece l’abbiamo diminuita: da 121 TWh (miliardi di chilowattora) a 104 TWh (-14%), per il forte calo della produzione idroelettrica . Per raggiungere il target del 55% di rinnovabili sul consumo di elettricità al 2030, la nuova SEN fa crescere la produzione idroelettrica (da 46 TWh – dato normalizzato del 2015, sceso però a 36 TWh nel 2017 – a 50 TWh ), soprattutto quella eolica (da 17 TWh nel 2017 a 40 TWh nel 2030) e moltissimo quella fotovoltaica (da 25 TWh nel 2017 a 72 TWh nel 2030).

L’elettricità da fonte eolica negli ultimi tre anni, dal 2014 al 2017, è cresciuta con una media annua di 0,5TWh, quella da fonte fotovoltaica di circa 1 TWh: i target della nuova SEN richiederebbero che le crescita annua di queste due fonti fosse più che triplicata rispetto a quella degli ultimi tre anni.

La nuova Sen non ci dice come dovremo fare – quali strumenti, quali nuove politiche e misure dovremo adottare- per correggere il rallentamento in atto negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili e per raggiungere i nuovi e impegnativi target al 2030. Ma è certo che non basterà qualche aggiustamento.


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 29/12/2017
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