Nel 2050 dal solare un quarto dell’elettricità mondiale, studio AIE

Nel 2050 circa un quarto della domanda mondiale di elettricità potrebbe essere soddisfatta con impianti solari fotovoltaici e termodinamici a concentrazione.

Lo rileva l’ Agenzia Internazionale per l’ Energia (AIE) in uno studio in cui sottolinea che ciò potrebbe comportare sia una riduzione di 6 miliardi di tonnellate l’anno di emissioni di CO2, sia un aumento della sicurezza energetica.

 

Secondo l’Aie le due tecnologie solari si potranno applicare in ambiti diversi ma saranno complementari: il fotovoltaico sarà adatto soprattutto per la distribuzione nella rete normale; il solare termodinamico a concentrazione sarà invece indicato per grandi impianti e per zone caratterizzate da un’alta insolazione. Inoltre la capacità stabile del termodinamico aiuterà gli operatori della rete a equilibrare l’elettricità più abbondante ma meno regolare del fotovoltaico e dell’eolico. Fotovoltaico e termodinamico, osserva l’AIE, potranno produrre 9.000 TWh di elettricità nel 2050.

 

Secondo l’Agenzia Internazionale per l’ Energia, per raggiungere questo traguardo saranno però necessarie politiche adeguate di incentivi a lungo termine. Se queste politiche saranno adottate allora, già dal 2020, il fotovoltaico potrebbe diventare competitivo nel settore residenziale e commerciale e dieci anni dopo anche per i grandi impianti di generazione e nel 2050 potrebbe soddisfare più dell’ 11% della domanda elettrica globale. Il solare termodinamico nelle aree più favorevoli e con incentivi adeguati potrebbe essere competitivo già nel 2020 e soddisfare per il 2050 la stessa percentuale di domanda elettrica globale del fotovoltico.Il Nord America potrebbe diventare l’ area a maggiore capacità di produzione elettrica da solare termodinamico, seguita dal Nord Africa e dall’ India. Proprio il Nord Africa, secondo l’ AIE, potrebbe esportare circa la metà della sua produzione solare termodinamica in Europa

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