Per CCS 26 mld di dollari di investimenti e 80 progetti avviati, Rapporto AIE

Le tecnologie per il sequesto e lo staccaggio della CO2(CCS)stanno progredendo. Negli ultimi due anni i governi hanno stanziato oltre 26 miliardi di dollari per permettere il lancio, entro il 2020, di 19/43 progetti integrati.

Un’ indagine ad ampio raggio sulle tecnologie CCS e sui loro progressi è contenuta nel nuovo rapporto dell’ Agenzia Internazionale dell’ Energia (AIE) e del Carbon Sequestration leadership Forum (CSLF),che censisce anche 80 progetti a vario stadio di sviluppo presenti in tutto il mondo, di cui 5 sono già operativi. Secondo il rapprto i sistemi di cattura e di stoccaggio della CO2 sono una componente essenziale nel portafoglio delle tecnologie atte a ridurre il riscaldamento globale e, per rispettare gli impegni presi nel corso del G8 di due anni fa a Hokkaido di sviluppare le tecnologie CCS, è fondamentale la cooperazione tra governi ed industria.

 

Questa cooperazione sta dando risultati incoraggianti in particolare negli Stati Uniti, nell’ Unione Europea (soprattutto in Gran Bretagna dove sono programmati quattro progetti), in Canada e in Australia.Anche i paesi in via di sviluppo stanno facendo la loro parte con sette progetti che si trovano a vari stadi di realizzazione.

In Italia, secondo il censimento del rapporto, i progetti CCS sono due, uno allo stadio preliminare nel Sulcis ed un altro ad uno stadio un po’ più avanzato a Porto Tolle. Dei progetti già operativi due si trovano in Norvegia (Mare del Nord e Mare di Barents), due negli Stati Uniti (in Nord Dakota e in Wyoming), uno in Algeria.

 

Il rapporto ricorda anche come la roadmap delle tecnologie CCS, stilata dall’ AIE nel 2009 per contenere l’ aumento delle temperature entro i due gradi centigradi, preveda per il 2020 l’ avvio di 100 progetti di sequestro e stoccaggio della CO2 in tutto il mondo, ed in particolare nei paesi in via di svilppo.

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