Accordo Ue per limiti più stringenti sulla qualità dell’aria

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Mentre la pianura padana e molte città stanno facendo i conti con lo smog, la presidenza del Consiglio Ue e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una proposta tesa a definire nuovi standard di qualità dell’aria più stringenti da raggiungere nell’ottica di realizzare l’obiettivo di inquinamento zero entro il 2050. La proposta si allinea alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

L’inquinamento atmosferico continua, infatti, a rappresentare un problema per la salute degli ecosistemi e delle persone. In Europa, come documenta l’Agenzia Europea per l’Ambiente, sono circa 300.000 le morti premature che si verificano ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria e l’Italia vanta il record europeo di morti premature per inquinamento atmosferico: oltre 50.000, con ben 46.800 decessi all’anno causati da PM2,5.

Le nuove norme stabiliscono limiti e valori obiettivo più severi per il 2030, rispetto alle norme attuali, per diversi inquinanti tra cui particolato (PM2,5, PM10), NO2 (biossido di azoto) e SO2 (biossido di zolfo). Per i due inquinanti con il maggiore impatto documentato sulla salute umana, PM2,5 e NO2, i valori limite annuali dovranno essere più che dimezzati da 25 µg/m³ a 10 µg/m³ e da 40 µg/m³ a 20 µg/m³ rispettivamente. Ci dovranno essere anche più punti di campionamento della qualità dell’aria nelle città.

Gli standard di qualità dell’aria saranno riesaminati entro il 31 dicembre 2030 e successivamente almeno ogni cinque anni e più spesso se emergono nuovi risultati scientifici. Gli Stati membri potranno richiedere che la scadenza del 2030 per il raggiungimento dei valori limite per la qualità dell’aria venga posticipata fino a dieci anni, se saranno soddisfatte condizioni specifiche.

Oltre ai piani per la qualità dell’aria, richiesti per i paesi dell’UE che superano i limiti, tutti gli Stati membri dovranno creare tabelle di marcia per la qualità dell’aria entro il 31 dicembre 2028 che definiscano misure a breve e lungo termine per rispettare i nuovi valori limite al 2030.La nuova proposta prevede anche l’introduzione del diritto al risarcimento per le persone che subiscono danni a causa dell’inquinamento atmosferico, sanzioni più efficaci e una migliore informazione pubblica.

L’accordo  -ha dichiarato il relatore Javi López- è un passo importante nei nostri sforzi continui per garantire un futuro più pulito e più sano per tutti gli europei. Il Parlamento ha svolto un ruolo cruciale nella revisione degli standard obsoleti di qualità dell’aria dell’UE, alcuni dei quali risalivano a 15-20 anni fa”. L’accordo dovrà ora essere adottato formalmente dal Parlamento e dal Consiglio, dopodiché la nuova legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. I paesi dell’UE avranno quindi due anni per applicare le nuove regole.

Nell’ottobre 2022 la Commissione aveva proposto una revisione delle norme UE sulla qualità dell’aria con obiettivi più ambiziosi per il 2030 per raggiungere l’obiettivo inquinamento zero entro il 2050 in linea con il Piano d’azione Zero Pollution.

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