Cambiamento climatico: gli investimenti delle aziende italiane, indagine BEI

Investimenti e cambiamento climatico

Il cambiamento climatico è una realtà per le aziende italiane: quasi tre quarti (73%) dichiara che gli eventi meteorologici hanno avuto un impatto sul loro business, contro il 64% della media Ue. Oltre quattro aziende italiane su dieci (42%) hanno investito per rafforzare la resilienza all’emergenza clima (36% nella Ue), gli investimenti sono indirizzati, però, più in assicurazioni che in soluzioni per evitare il rischio.

La Banca europea degli investimenti (BEI) ha pubblicato la sesta indagine sugli investimenti delle imprese nell’Unione Europea che ha coinvolto più di 15.000 aziende dedicando un approfondimento all’Italia, che ha interessato circa 600 imprese nazionali, con un capitolo dedicato  ai cambiamenti climatici e all’efficienza energetica.

Come si legge nell’indagine, le imprese in Italia si dichiarano più propense ad acquistare prodotti assicurativi per compensare le perdite legate al rischio di cambiamento climatico, piuttosto che a investire in misure per evitare il rischio stesso. Solo l’11% ha investito, infatti, in soluzioni per evitare o ridurre il rischio (20% la media Ue), le aziende hanno invece investito nell’acquisto di prodotti assicurativi con una percentuale doppia rispetto all’Europa, 26% contro il 13% della Ue.

La transizione climatica è considerata dalle aziende italiane in ugual misura come un’opportunità o un rischio (entrambe le opzioni al 28%). La percentuale che lo considera un rischio è inferiore alla media Ue (33%). Sono le imprese edili quelle che ritengono la transizione climatica come un’opportunità piuttosto che un rischio (39% contro 25%) e quelle più grandi (35% contro 26%).

Rispetto alla media Ue (89%), meno imprese italiane (79%), inoltre, stanno intraprendendo azioni per ridurre i gas serra. Le azioni più comuni delle imprese italiane per ridurli consistono nell’ investire o implementare la riduzione e il riciclo dei rifiuti (45%) e la produzione di energia rinnovabile (40%).

L’analisi della BEI prende anche in considerazione gli investimenti delle aziende nelle misure per migliorare l’efficienza energetica. Nel 2022 quasi la metà delle imprese italiane (45%) ha investito in queste misure, un miglioramento rispetto all’indagine dello scorso anno (34%), ma la percentuale è inferiore all’attuale media dell’Ue (51%). In Italia, le imprese manifatturiere (52%) sono quelle più propense a investire nell’efficienza energetica, mentre meno disponibili sono le imprese edili (33%).

L’indagine ha rilevato anche quale percentuale dell’investimento totale nell’ultimo anno finanziario sia stata destinata principalmente a misure per migliorare l’efficienza energetica, in Italia è stata in media del 10%, una quota simile all’attuale media dell’Ue (12%). Le imprese del settore delle infrastrutture (13%) utilizzano la percentuale maggiore dei loro investimenti totali per migliorare l’efficienza energetica.

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