Il contributo degli Stati Generali della Green Economy alla consultazione sulla SEN

Nell’ambito del processo partecipativo degli Stati generali della green economy, il Gruppo di lavoro Politiche climatiche ed energetiche, composto da oltre 50 tra esperti e rappresentanti di associazioni di diversi settori, ha presentato il proprio contributo alla consultazione sulla nuova Strategia energetica nazionale.

Il documento inoltrato al Ministero dello sviluppo economico rappresenta una piattaforma condivisa per una serie di proposte sulla SEN e anche alcune indicazioni per il futuro Piano nazionale energia e clima.

In primo luogo il documento del Gdl evidenzia la mancanza di un raccordo tra la SEN e il processo di elaborazione del Piano nazionale energia e clima e un sostanziale disallineamento con gli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi. Questo disallineamento appare evidente nella scelta di un orizzonte temporale di poco più di un decennio, che non consente di valutare in modo adeguato la compatibilità di investimenti ritenuti strategici nella transizione energetica, a cominciare da quelli sulle infrastrutture. Inoltre, l’adozione dei target del Pacchetto europeo clima ed energia, che sappiamo già oggi essere insufficienti a conseguire gli obiettivi di Parigi, porta a sovrastimare il carbon budget realmente disponibile per l’Italia. Secondo il documento del Gdl, per limitare l’aumento della temperatura media globale tra 1,5 e 2°C rispetto al periodo pre-industriale le emissioni italiane di gas serra dovrebbero dimezzarsi tra il 1990 e il 2030, mentre lo scenario di riferimento utilizzato nella SEN prevede un taglio del 30% (oggi il taglio conseguito è già di circa il 20%).

Secondo l’unico scenario emissivo adottato nella SEN, da qui al 2030 dovremmo rallentare il processo di decarbonizzazione già in corso, ma per poter rispettare gli impegni di Parigi a partire dal 2030 dovremmo nuovamente accelerare, arrivando a neutralizzare le nostre emissioni di carbonio entro il 2050 – afferma Andrea Barbabella, Coordinatore insieme a natale Massimo Caminiti del Gruppo di lavoro e Responsabile ricerche e progetti della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – Per evitare nuovi stop and go, che sarebbero dannosi all’ambiente quanto alla competitività del nostro sistema industriale, è necessario introdurre nella SEN almeno un secondo scenario compatibile con gli obiettivi di decarbonizzazione a medio e lungo alla base dell’Accordo globale sul clima”.

Il documento del Gdl critica le valutazioni fatte in materia di efficienza energetica e fonti rinnovabili che delineano un quadro troppo ottimistico (quasi a dire che visto che siamo già avanzati non c’è bisogno di fare molto di più). Sul lato dell’efficienza si fanno continui riferimenti al fatto che l’Italia, che ha valori di intensità energetica (ossia quantitativi di energia consumata per unità di PIL) inferiori agli altri partner europei, sia già a buon punto. Ma, considerando anche le differenze in termini di clima o di struttura produttiva, e guardando non solo al valore assoluto ma agli avanzamenti compiuti negli ultimi anni, l’Italia in realtà farebbe peggio della media e delle altre principali economie europee.

Per quanto riguarda le rinnovabili, i buoni risultati raggiunti, più volte richiamati dalla SEN, sono in realtà messi in crisi da quanto accaduto negli ultimissimi anni, con un forte rallentamento nella crescita di queste tecnologie che addirittura, nel settore della produzione elettrica, ha portato per la prima volta nella storia recente a un calo della produzione rinnovabile e a una ripresa di quella da fonti fossili, con le emissioni che sono passate da 309 gCO2eq nel 2014 a 331 nel 2016). Il Gdl chiede, pertanto, di puntare a obiettivi più ambiziosi, in linea con gli impegni di Parigi, e pari a un taglio dei consumi finali di energia del 40% rispetto allo scenario tendenziale e ad almeno il 35% di rinnovabili. Per conseguire tali obiettivi dagli Stati generali arriva la proposta di attivare un fondo nazionale per la transizione energetica, alimentato da un processo di riallocazione degli incentivi ambientalmente dannosi e da un meccanismo efficace di carbon pricing. Per quanto riguarda gli strumenti di promozione dell’efficienza energetica, quelli attuali andranno resi più efficaci e armonizzati per riuscire a promuovere la riqualificazione profonda degli edifici, sfruttare il potenziale significativo ma ancora inespresso del terziario e dell’industria e sviluppare la mobilità sostenibile e sistemi di trasporti più efficienti. Sulle rinnovabili bisogna partire dai target indicati nel documento: per questi, oltre un allineamento a un nuovo scenario di decarbonizzazione allineato con Parigi, si richiede di specificare meglio le tecnologie che si intendono promuovere, verificandone gli impatti e i potenziali di crescita, e gli strumenti che per questo si intendono adottare, incluse le modalità con cui si intende avviare la più volte citata riforma del mercato elettrico.

Altri due temi vengono richiamati nel documento predisposto dal Gdl degli Stati generali. Il primo riguarda il ruolo del comparto forestale e agro-zootecnico che nella SEN risulta marginale ma che, invece, presenta potenziali importanti, legati ad esempio alla filiera del biogas/biometano o alla capacità di assorbimento della CO2 dall’atmosfera: per questo si chiede di chiarire meglio in che modo il comparto dovrebbe partecipare alla transizione dei prossimi anni e quali dovrebbero essere gli obiettivi e gli strumenti che sarà possibile mettere in campo per promuovere la gestione sostenibile del patrimonio forestale e del sistema agro-zootecnico. L’altro tema fa riferimento la necessità di verificare l’effettivo fabbisogno di nuovi impianti e infrastrutture, anche alla luce di un nuovo scenario al 2050 allineato con Parigi, e di valutare più accuratamente le ricadute in termini di politica industriale per evitare di ripetere gli errori del passato, come quelli che hanno portato al crollo degli investimenti e degli occupati nel settore strategico delle fonti rinnovabili.

Il Documento del GDL Politiche climatiche

Osservazioni consultazione SEN | GdL Poltiche climatiche ed energetiche

 

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