La campagna “Train to Paris”, coordinata dall’Unione Internazionale delle Ferrovie (UIC) e supportata da UNFCCC e dall’UNEP, ha evidenziato il contributo del settore ferroviario alla risoluzione del problema dei cambiamenti climatici, visto che il treno rappresenta la soluzione a meno impatto carbonico: circa 1500 delegati, rappresentanti delle istituzioni, di associazioni , ONG e giornalisti  hanno viaggiato da Pechino (Via Mosca), Rotterdam, Milano, Berlino, Bonn, Bruxelles, Lisbona fino a Parigi, evitando così il viaggio in aereo molto più inquinante.

Il COP21 è stata anche l’occasione per presentare la ricerca “Energy Consumption and CO2 emissions of railways in the world” pubblicata dall’UIC e dall’Agenzia Internazionale delle Ferrovie (IEA) con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. La ricerca evidenzia come l’enorme crescita della domanda di trasporto al 2030 e 2050, prevista soprattutto in Cina, India, Russia e nei paesi emergenti, se non affiancata da un “modal shift” verso la ferrovia, sia nel settore passeggeri che in quello merci, rischia di compromettere il target dei 2 gradi centigradi di massimo aumento della temperatura, previsti dallo scenario IEA.

Le compagnie ferroviarie mondiali hanno sottoscritto a Parigi, nella cerimonia coordinata dal direttore dell’UIC Jean-Pierre Loubinoux e dal direttore della Fondazione Raimondo Orsini, la “Low Carbon RailTransport Challenge”, un impegno ufficiale firmato da 75 amministratori delegati in cui da un lato si impegnano a ridurre le proprie emissioni ed i propri consumi al 2030 e 2050, e dall’altro sfidano i decisori politici entro il 2030 a realizzare un raddoppio della quota delle ferrovie nel mercato del traporto passeggeri e a pareggiare la quota delle ferrovie nel mercato delle merci con quella della gomma, sempre al 2030.

TrainToParis Conference