Costi e impatti economici del fotovoltaico al 2020, studio della Fondazione

Oltre 24.000 nuovi occupati, un vantaggio economico a livello paese di circa 5,6 miliardi di euro, un aumento medio della bolletta elettrica di appena 1,7 euro al mese a famiglia. Costi e impatti economici del fotovoltaico nel 2020 sono valutati in uno studio della Fondazione.

Lo studio, dal titolo “Il fotovoltaico: costi di produzione e tariffe nell’ ottica di attuazione del Paner“, tiene conto, per la sua analisi, degli obiettivi posti dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili che prevede, per il fotovoltaico, un aumento dagli attuali 1.596 GWh a 9.650 GWh nel 2020. In particolare lo studio esamina le ricadute economiche sulla spesa delle famiglie, connesse alla incentivazione di quella che è la tecnologia più costosa tra tutte le rinnovabili: al 2020 il sistema di incentivazione del Conto Energia produrrà un aumento medio della bolletta elettrica di circa 20 euro/anno per famiglia, 1,7 euro/mese, cioè il 4,6 per cento del costo della bolletta medesima.

Lo studio quantifica anche, in termini strettamente economici, i vantaggi prodotti dal conseguimento del target 2020 per il solo fotovoltaico: a livello di Paese, tra emissioni di CO2 evitate e nuovo valore aggiunto prodotto. La produzione complessiva cumulata tra il 2010 e il 2020 da fotovoltaico ammonterà infatti, sempre secondo il PANER, a circa 66,5 TWh, pari a 5,3 MTep di energia primaria, che non si dovrà più produrre a partire da combustibili fossili. Assumendo pari a 410 milioni di euro il costo di un Mtep da fossili si ricava un risparmio pari a circa 2200 milioni di euro. Verranno anche evitati circa 25 Mton di emissioni di CO2, che, assumendo un valore medio nel periodo pari a 25 euro/ton, portano ad un ulteriore risparmio economico di oltre 620 milioni di euro.

Inoltre, l’IVA sul valore degli impianti corrisponde a circa 1500 milioni di euro di entrate per il fisco. Infine, si può valutare un incremento del Valore aggiunto pari ad oltre 1300 milioni di euro. A livello Paese, si avranno, quindi, complessivamente vantaggi economici per circa 5600 milioni di euro, non contando le imposte dirette per l’occupazione creata, IRES, IRAP e l’IVA sull’energia prodotta (che deve essere compensata da quella non prodotta da combustibili fossili).

In termini occupazionali, inoltre, è stato stimato che si avranno oltre 24.000 nuovi occupati (unità lavorative annue), dei quali circa 20.000 per la realizzazione degli impianti. Lo studio sottoliena anche che il nuovo Conto Energia corregge il precedente sistema di incentivazione del fotovoltaico, riallineando le tariffe ai costi reali della produzione e quindi adeguandosi alla forte riduzione dei costi registrata negli ultimissimi anni.

Articolo pubblicato sul quotidiano “La Repubblica”

Il fotovoltaico: costi di produzione e tariffe nell’ottica di attuazione del PANER
Lo studio della Fondazione

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