Nell’attuale processo di transizione che ha investito il sistema energetico mondiale, a cominciare da quello elettrico, gli obiettivi di decarbonizzazione sono ancora fortemente a rischio. Questo quanto evidenzia la nuova edizione del World Energy Outlook dell’ Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che rappresenta un’ occasione per ragionare sul futuro delle politiche energetiche globali, e non solo.
Nel New Policy Scenario (NPS) – che include le politiche attuate e programmate, comprese quelle concordate nell’ambito dell’Accordo di Parigi –le emissioni globali di CO2 energetica proseguono su un trend a crescita lieve ma costante, passando dalle 32,5 miliardi di tonnellate di CO2 del 2017 a oltre 35 nel 2040: una traiettoria decisamente al di fuori degli obiettivi di lotta al cambiamento climatico. Al contrario, il Sustainable Development Scenario (SDS) indica che per raggiungere gli obiettivi climatici di lungo periodo dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni energetiche, passando dalle attuali 32,5 a 17,5 miliardi di tonnellate di CO2, quasi dimezzandole in poco più di un ventennio.
Secondo il Rapporto IEA, rimetterci in trend con gli obiettivi di Parigi richiede in primis una crescita considerevole e costante delle fonti rinnovabili: queste nel SDS arrivano a coprire nel 2040, sia in modo diretto che indiretto tramite l’elettrificazione degli usi finali, il 60% del mix elettrico, il 25% (dall’attuale 10%) dei consumi termici e quasi il 20% (dall’attuale 3,5%) di quelli per uso trasporti. Complessivamente, la quota dei consumi soddisfatta da fonti non fossili passa così dall’attuale 19% ad oltre il 40% (mentre nel NPS si fermerebbe al 25%).
Ma la IEA certifica anche che le rinnovabili da sole non bastano. È necessario rilanciare con forza politiche efficaci di efficienza energetica: nello scenario SDS, il tasso di riduzione dell’intensità energetica del PIL deve passare dal 1,7% del 2017 al 2,7% al 2030 e al 3,4% al 2040 (circa il 50% in più rispetto allo scenario NPS). Questo consentirebbe di mantenere i consumi energetici globali ai livelli attuali di circa 14 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (diversamente dallo scenario NPS in cui i consumi globali crescerebbero del 25%, principalmente a causa delle economie asiatiche, Cina e India in testa).
Infine, per perseguire gli obiettivi climatici di lungo periodo, l’IEA attribuisce un ruolo importante anche al dispiegamento su larga scala delle tecnologie di cattura e stoccaggio di carbonio, che nel 2040 dovrebbero assorbire fino a 2 miliardi di tonnellate di CO2. Nello scenario SDS, questi tre elementi (penetrazione delle rinnovabili, efficienza energetica e tecnologie di rimozione della CO2) consentirebbero di perseguire non solo i target di riduzione della CO2 del sistema energetico, ma anche altri obiettivi chiave di sostenibilità, quali la riduzione dell’inquinamento atmosferico e l’accesso universale all’energia (che nel 2017 ha visto per la prima volta scendere al di sotto del milione la popolazione senza elettricità).
Nell’edizione 2018 del WEO, la IEA svolge un approfondimento sul settore elettrico, al centro di una trasformazione epocale e delle speranze di molti per riuscire a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Per questo viene introdotto un nuovo Scenario, denominato Future is Electric, nel quale, a partire dallo scenario NPS, si introducono obiettivi di elettrificazione molto ambiziosi (secondo la IEA la “massima elettrificazione economicamente praticabile”), fra cui: il 50% di autovetture in circolazione elettriche, una forte elettrificazione sia nel settore termico che in quello industriale e una massiccia digitalizzazione dei consumi energetici. In questo nuovo scenario, caratterizzato da una crescita significativa della domanda di elettricità che raggiungerebbe le 42.000 TWh (+ 7.000 TWh rispetto allo scenario NPS), anche ipotizzando una forte decarbonizzazione della produzione di elettricità, la riduzione delle emissioni globali di CO2 da processi energetici sarebbe ancora insufficiente per conseguire gli obiettivi di Parigi.