Il consumo delle sostanze che riducono lo strato di ozono (ODS) coperto dal Protocollo di Montreal è diminuito nell’UE e nel mondo di circa il 99% dal 1986 al 2023. Il restante 1% riflette alcuni processi industriali, antincendio, usi di laboratorio e analitici in cui le alternative non sono ancora ampiamente disponibili.
L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), in occasione della Giornata Mondiale dell’ozono, istituita nel 1994 dalle Nazioni Unite (resolution 49/114), ha pubblicato nuovi dati, raccolti annualmente dalle aziende, sulla produzione, l’importazione, l’esportazione, la distruzione e l’uso di sostanze che riducono lo strato di ozono come materie prime nell’UE. I dati mostrano come l’UE ha rispettato i propri obblighi ai sensi del Protocollo di Montreal e traccia i progressi sul più ambizioso Regolamento UE sull’ozono.
Nel 2023, il consumo di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono nell’UE è stato di +1.306 tonnellate metriche, in aumento rispetto alle -2.954 tonnellate del 2022. La produzione di sostanze controllate che impoveriscono lo strato di ozono nell’UE è stata inferiore del 20% rispetto al 2022, mentre le importazioni di queste sostanze sono diminuite del 2%. Questi volumi sono inferiori all’1% delle ODS totali consumate in Europa quando è stato concordato il Protocollo di Montreal nel 1986.
L’UE si è inoltre impegnata a eliminare gradualmente il consumo di idrofluorocarburi (HFC) entro il 2050. Sebbene i progressi finora siano promettenti, rimane una significativa necessità di sviluppo tecnologico per sostituire i gas fluorurati “F gas” con alternative meno dannose, ad esempionell’uso come refrigeranti. I gas fluorurati sono stati introdotti come sostituti delle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono. Non danneggiano lo strato di ozono ma, in quanto gas serra, hanno un impatto molto elevato sul riscaldamento del clima.
Nonostante i progressi in Europa e a livello globale per eliminare gradualmente le ODS, c’è ancora molto da fare per garantire un rapido recupero dello strato di ozono. Nel tentativo di rafforzare la legislazione, la Commissione europea ha esteso gli obblighi di segnalazione per le sostanze che riducono lo strato di ozono e ha aggiunto, tra gli altri, il diclorometano (DCM) all’allegato II del nuovo regolamento sull’ozono (UE) n. 2024/590. Il nuovo regolamento sull’ozono è entrato in vigore l’11 marzo 2024 e riguarderà le attività aziendali svolte nel corso del 2024 e oltre. Il nuovo regolamento consentirebbe di prevenire l’equivalente di 180 milioni di tonnellate di CO2 e 32.000 tonnellate di emissioni di potenziale di riduzione dell’ozono (ODP) entro il 2050.