Giornata mondiale delle api: l’importanza degli insetti impollinatori

Giornata mondiale delle api

Oggi, come indetto il 20 dicembre del 2017 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, si festeggia la quinta Giornata Mondiale delle Api, allo scopo di sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sull’importanza di questi piccoli insetti e del loro ruolo nella vita di ciascuno di noi.

Oltre all’ape mellifera – che fornisce preziosi prodotti dell’alveare di cui gli esseri umani si riforniscono da millenni, quali miele, polline, pappa reale, propoli, cera – esistono moltissime specie di api selvatiche che svolgono funzioni ancora più importanti per il benessere delle popolazioni.

Sono responsabili dell’impollinazione di numerose specie vegetali, contribuendo quindi al mantenimento di ecosistemi in buona salute, che garantiscono servizi essenziali quali l’assorbimento di CO2, il miglioramento della qualità dell’aria, la depurazione delle acque, la mitigazione degli eventi climatici estremi.

Ma le api domestiche, quelle selvatiche e i bombi sono responsabili anche dell’impollinazione di più del 70% delle 115 coltivazioni agrarie di rilevanza mondiale e dell’80% delle specie coltivate in Europa. Dalla loro azione dipende la disponibilità della maggior parte dei nostri cibi e dei raccolti destinati agli animali da fattoria.

Purtroppo però, come emerge dalla European red lists of bees (Nieto et al., 2014) l’8% delle circa 2000 specie europee di Apoidei è da considerarsi in declino, mentre il 9% è a rischio estinzione.

In Europa le principali cause della riduzione degli apoidei sono l’intensificazione delle pratiche agricole e l’utilizzo di pesticidi, la scomparsa di elementi naturali residuali all’interno della matrice rurale, la frammentazione degli habitat.

Una situazione analoga interessa il nostro Paese. Secondo la recente Lista Rossa delle Api selvatiche in Italia (Quaranta et al., 2018), più del 20% delle specie valutate risultano in uno stato di conservazione sfavorevole. Ma la conoscenza riguardo alla consistenza delle popolazioni e la distribuzione delle circa 1.100 specie censite nel nostro Paese è ancora molto carente.

La Fondazione sta contribuendo a colmare questo deficit coordinando tre progetti di ricerca nei Parchi Nazionali dell’Alta Murgia, dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e del Pollino.

Le attività sono finalizzate da una parte ad accrescere la conoscenza scientifica riguardo alle specie presenti, dall’altra a comprendere meglio i rapporti tra impollinatori e agricoltura, per incrementare la diffusione di pratiche colturali innovative e green. In questa ottica sono state realizzate iniziative di coinvolgimento degli agricoltori e anche analisi dei prodotti degli alveari, che hanno fornito informazioni preziose sia sulle specie floristiche di maggiore interesse apistico che sulla presenza di residui di fitofarmaci.

Inoltre la Fondazione è partner del progetto LIFE Bee Adapt, che partirà a settembre, il cui obiettivo principale è l’implementazione di una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici di alcuni territori, finalizzata anche alla salvaguardia delle popolazioni di api e farfalle.

Il progetto prevede di sperimentare tecniche colturali alternative e di realizzare nuove infrastrutture verdi.

Un contributo importante per l’avvio di altre iniziative future. Bisogna agire per il ripristino di habitat e per l’eliminazione dei fattori di minaccia degli impollinatori. La sussistenza di popolazioni in buona salute di questi insetti è essenziale per assicurare la conservazione del nostro paesaggio, la diversità delle produzioni agricole e la stessa sicurezza alimentare.

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