Impollinatori del Parco dell’Alta Murgia: al via le indagini di campo

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Prima campagna di indagini sul territorio del Parco dell’Alta Murgia che ha rilevato la presenza di più di 80 specie di farfalle e di 30 tra api e bombi. Prosegue così il progetto per la salvaguardia degli insetti impollinatori “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle”, avviato dal PN dell’Alta Murgia in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze.

Il progetto intende aumentare la conoscenza sullo stato di conservazione delle popolazioni di farfalle e api selvatiche presenti all’interno del Parco, individuare gli interventi di miglioramento ambientale e ricostituzione di ecosistemi, fornire indicazioni per la diffusione di pratiche colturali a minore impatto ambientale.

Il primo virtual bioblitz sulla popolazione di impollinatori si è svolto il 5 gennaio scorso. Nei primi giorni di Aprile i ricercatori della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dell’Università di Firenze hanno realizzato una prima campagna di indagini sul territorio, rilevando la presenza di più di 80 specie di farfalle e di 30 tra api e bombi.

Inoltre, sono stati raccolti campione di miele e di polline che verranno successivamente analizzati in laboratorio per verificare l’eventuale presenza di residui di pesticidi e altre sostanze nocive, utili a definire gli indirizzi per una progressiva transizione green dell’agricoltura nel Parco.

Grazie ai risultati di queste rilevazioni sarà possibile anche procedere alla costruzione della Carta della Vocazione Apistica che metterà in evidenza le aree di maggiore importanza per questi insetti all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

La prossima fase del progetto prevede un nuovo coinvolgimento dei cittadini, chiamati a partecipare al secondo bioblitz. Ai partecipanti sarà richiesto di caricare foto e osservazioni relative agli impollinatori del Parco sul sito dedicato al progetto nella piattaforma iNaturalist, diventando così parte attiva della ricerca.

Le attività proseguiranno con dei webinar rivolti ad agricoltori e apicoltori, con lo scopo di discutere sull’equilibrio tra le attività produttive e le necessità di conservazione delle specie, l’individuazione di interventi di miglioramento ambientale e ulteriori iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità circa l’importanza del ruolo degli impollinatori e la loro salvaguardia.

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