Tevere, Sarno e Po sono i fiumi che veicolano più macro-rifiuti galleggianti a mare. Questo il risultato di un anno di monitoraggio in 12 fiumi, nelle tre sotto regioni marine, per un totale di circa 400 ore, realizzato da Ispra in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
I dati sono contenuti nel quaderno Macro-rifiuti galleggianti nei fiumi: il programma di monitoraggio nazionale di ISPRA per la Strategia Marina“, realizzato nell’ambito dell’Accordo Operativo per i programmi di monitoraggio per la Strategia Marina tra il MASE ed ISPRA, pubblicato in occasione della Giornata Mondiale dei Fiumi del 22 settembre.
Il passaggio del corso d’acqua in centri densamente abitati rispetto ad aree rurali e la portata del fiume sono associati ad un numero maggiore di rifiuti in fiume. Più dell’80 % è costituito da plastica e di questa più di 1/3 è monouso. Le altre tipologie più rappresentate – ma con valori sensibilmente inferiori – sono oggetti di carta (4.6 %), vetro e metallo (circa 2 %). Numerosi sono anche gli imballaggi legati al consumo di cibo e alimenti
Per investigare la dinamica dei rifiuti nei fiumi sono stati rilasciati nei corsi d’acqua dei contenitori galleggianti, disegnati per simulare il comportamento dei macro-rifiuti, con tracciatori GPS. I risultati hanno evidenziato sia la lunga permanenza degli oggetti nei fiumi, con un comportamento “stop & go” in relazione alle portate, sia la capacità di percorrere lunghi tratti una volta in mare. Rifiuti dal fiume Po hanno raggiunto la Puglia e dal Tevere ed Ombrone sono giunti in Francia (Corsica e Costa Azzurra). Il percorso dei rifiuti, sia in fiume sia in mare, ha fornito anche informazioni utili nell’ambito delle politiche di gestione dei rifiuti anche transfrontaliere.
I 12 fiumi monitorati sono: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto, Tevere. Sebbene in Europa siano diffuse esperienze su singoli fiumi anche a livello di bacino, l’Italia è il primo Paese ad aver strutturato e sistematizzato un monitoraggio così esteso sui fiumi per rispondere alle richieste normative della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina.
Le informazioni nel Quaderno, come sottolinea Ispra, saranno utili anche ai fini della legge “Salvamare” (L. 17 maggio 2022, n. 60) art. 6 (Misure per la raccolta dei rifiuti galleggianti nei fiumi) e del suo relativo decreto (DD 525/2023). Sul fiume Tevere, ad esempio, la barriera raccogli rifiuti è stata in grado, presumibilmente, di fermare uno dei dieci contenitori con tracciatori, bloccandolo prima che giungesse in mare.
Tutti i risultati del progetto sono disponibili alla pagina web.