Nell’era della pandemia il clima è la minaccia numero 1: lo dice il Global Risk Report 2022

Nell’era della pandemia il clima è la preoccupazione principale

Nell’era della pandemia la salute del pianeta rimane la preoccupazione principale. I rischi climatici dominano, infatti, la classifica delle maggiori minacce per impatto e probabilità, specie nel lungo termine (5-10 anni) in cui nei primi cinque posti ci sono il fallimento nell’azione climatica; gli eventi meteorologici estremi; la perdita di biodiversità; la crisi delle risorse naturali; e i danni ambientali causati dalle attività umane.

Il Global Risk Report del World Economic Forum, che si apre oggi a Davos in modalità da remoto, giunto alla 17° edizione e basato sul sondaggio condotto tra esperti e decision-maker dei vari settori dell’economia globale sulla percezione dei rischi a livello internazionale, come ogni anno traccia un quadro dei maggiori rischi globali e sottolinea come la crisi pandemica che giunge al suo terzo anno “rappresenta ancora una minaccia critica per il mondo intero”.

Come sottolinea il Report, la crisi climatica rimane la principale minaccia a lungo termine per l’umanità e “il mancato intervento sul cambiamento climatico potrebbe ridurre il PIL globale di un sesto e gli impegni assunti a COP26 non sono ancora sufficienti a limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C”. L’invito del Wef ai leader è “di pensare fuori dagli schemi dei report trimestrali e a creare politiche che gestiscano i rischi e definiscano il programma degli anni a venire”.

Mancano solo otto anni alla fine di questo decennio, dice il Report e, a meno che i governi e le imprese non intraprendano rapidamente un’azione per il clima tangibile ed efficace nei prossimi 12 – 18 mesi, ci sarà una pressione per affrettarsi ad attuare azioni più avanti nel decennio, potenzialmente con una serie di nuove politiche – e forse duri interventi a livello di economia – per rispettare le loro scadenze. Dal report del Word Economic Forum emerge anche una visione nella quale i rischi climatici sono collegati a quelli per la salute, per la relazione geopolitica tra stati, per la coesione della società e per l’economia.

Guardando le altre classifiche tracciate dal documento, emerge che nella “top ten” dei rischi a breve termine (1-2 anni) al primo posto ci sono gli eventi climatici estremi e al terzo il fallimento nell’azione climatica; in quella a medio termine (2-5 anni) al primo posto il fallimento nell’ azione climatica e al secondo gli eventi estremi e in questa classifica appaiono anche  i danni causati dalle attività umane e la perdita di biodiversità.

Il Global Risk Report elenca anche i rischi globali per “gravità”. Qui i primi tre posti sono occupati dal fallimento delle politiche per il clima, eventi meteorologici estremi, perdita di biodiversità.

Oltre alla crisi climatica i rischi principali che emergono dal documento sono l’aumento delle divisioni sociali, l’impennata dei rischi informatici e una ripresa globale che si preannuncia “volatile e irregolare” nei prossimi tre anni.

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