Nuova direttiva europea sui rifiuti, spazio alla nuova società del riciclaggio

Si è tenuto questa mattina 31 marzo 2009, presso Palazzo Valentini, a Roma, il seminario "Gestione dei rifiuti: cosa cambia con la nuova direttiva 2008-98-CE" organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Tema del dibattito è stata la nuova direttiva europea in materia di rifiuti pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 22 novembre scorso, che dovrà essere recepita da tutti gli stati membri, Italia compresa, entro il 12 dicembre 2010.

I numerosi relatori succedutisi nel corso della mattinata si sono interrogati sulle novità introdotte dalla nuova direttiva e su cosa potrà comportare il recepimento della stessa e la sua attuazione.

 

“La nuova direttiva europea” ha dichiarato in apertura Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile “produrrà dei cambiamenti importanti nella gestione dei rifiuti in Europa. E la sua portata sarà enorme, soprattutto in prospettiva 2020, la prima scadenza fondamentale fissata dall’Unione Europea con il pacchetto energia e clima”.

“Tra le novità più importanti introdotte dalla direttiva c’è innanzitutto la nuova definizione di gerarchia dei rifiuti” ha aggiunto Ronchi. “Prima di tutto, infatti, viene la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio, e solo in un secondo momento il recupero energetico (attraverso impianti di incenerimento ndr) e lo smaltimento in discarica. L’obiettivo è avvicinarsi a una società del riciclaggio, cercando da una parte di evitare la produzione di rifiuti e dall’altra di prevenire e ridurre l’impatto ambientale di questi ultimi, utilizzandoli invece come risorse”.

“Altrettanto importante, in quest’ottica, è l’estensione della responsabilità nei confronti del produttore” ha continuato Ronchi “attraverso la gestione dei rifiuti, l’obbligo di informazione sulla riutilizzabilità e riciclabilità dei prodotti, e la progettazione ecologica degli stessi. La nuova direttiva, infatti, non si occupa solo della gestione del rifiuto quando diventa tale, ma anche all’interno dei cicli di produzione e di consumo”.

“Un altro aspetto importante è sicuramente la definizione di sottoprodotto e di cessazione del rifiuto, ovvero quando quest’ultimo cessa di essere tale dopo un’operazione di recupero, perché solo attraverso regole chiare si incoraggia la corretta gestione dei rifiuti”.

“Infine la nuova direttiva fissa anche dei livelli minimi di efficienza per gli impianti cosiddetti di recupero energetico dei rifiuti solidi urbani” conclude Ronchi. “Questi impianti di incenerimento dovranno garantire un’efficienza energetica almeno del 60% (per quelli funzionanti a partire dal 1 gennaio 2009) e del 65% (per quelli autorizzati dopo il 31 dicembre 2008)”.

I temi discussi nel corso della mattinata dagli esperti intervenuti al dibattito sono stati tanti e tali che la Fondazione si è data appuntamento nei prossimi mesi per affrontarli ad uno ad uno attraverso singoli seminari tematici.

 

Gli interventi degli speakers

 

 

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