Oli minerali usati: cresce raccolta e rigenerazione, Rapporto CONOU

Numeri positivi per la raccolta e la rigenerazione degli oli minerali usati. Nel 2016 ne sono state raccolte oltre 177mila tonnellate, il 98% delle quali sono state avviate al riciclo tramite rigenerazione, un valore questo superiore alla media europea. I dati emergono dal Green Economy Report del CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentato nel corso di Ecomondo.

Il Rapporto, giunto alla quarta edizione, che è stato predisposto secondo la metodologia di rendicontazione messa a punto dalla Fondazione, fornisce un quadro aggiornato delle prestazioni di sostenibilità del CONOU e del suo contributo alla Green economy nazionale.

In sintesi, i numeri del rapporto evidenziano che per il 2016 la raccolta di 177 mila tonnellate di oli minerali usati ha rappresentato un +7% rispetto al 2015, complice anche l’incremento dei consumi di lubrificanti nuovi (+4,4%, per un totale di 403 mila tonnellate) associato alla ripresa economica che ha interessato il Paese nel 2016. Nel quadro della strategia di economia circolare perseguita dal Consorzio, il 98% degli oli usati raccolti sono stati gestiti per essere rigenerati e da questi oli usati, sono state ricavate 116 mila tonnellate di basi lubrificanti rigenerate, pronte il mercato, oltre a 32 mila tonnellate di altri prodotti petroliferi, tra cui bitumi e gasoli, con risparmi sulla bilancia petrolifera stimate nel Rapporto in circa 47 milioni: risorse utili a sviluppare nuovi investimenti a scala nazionale, nonché ad aumentare i redditi disponibili per i consumi interni.

Nel rapporto, queste performance di circolarità sono state tradotte in termini di bilancio ambientale attraverso quattro indicatori di footprint, da cui emerge l’importante contributo dato dal sistema Consorzio alla mitigazione di diverse problematiche ambientali che affliggono il pianeta. A partire dal problema climatico, per cui il vantaggio della rigenerazione degli oli usati rispetto alla produzione di lubrificanti vergini risulta pari a circa 40 mila tonnellate di emissioni di CO2 equivalente evitate (Carbon footprint), un contributo pari alle emissioni medie di 24mila veicoli del parco circolante nazionale. In merito alla scarsità di acqua, si registra il risparmio di 473 mila metri cubi d’acqua (Water footprint), un volume equivalente a 190 piscine olimpioniche. Sul fronte del consumo di risorse naturali, dalla rigenerazione degli oli usati raccolti nel 2016 sono state risparmiate 240 mila tonnellate di risorse fossili e minerali (Material footprint), un peso che avrebbe bisogno di 10mila autotreni per essere trasportato. Infine, dal lato del consumo di suolo, il risparmio riguarda 717 ettari di territorio (Land footprint), una superficie che consentirebbe la produzione di circa 2.500 tonnellate di grano.

Il quadro che emerge dalle analisi effettuate per la rendicontazione delle performance del CONOU” – commenta Andrea Barbabella, responsabile Ricerche e Progetti per la Fondazione sviluppo sostenibile- “testimonia l’eccellenza del sistema CONOU nel quadro europeo e internazionale e, grazie alla metodologia messa a punto per il Green Economy Report, consente di comprendere l’effettiva portata del contributo di modelli avanzati di economia circolare sia in termini di significativa riduzione degli impatti ambientali, sia di sviluppo e consolidamento di una economia green, quale unica soluzione a questi stessi problemi.

 

Download “Green Economy Report Conou | 2016” Pubblicato il: 23 Nov 2017

 

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