Pnrr: nuovi stanziamenti per recupero materia e differenziata

Pnrr raccolta differenziata

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato due ulteriori provvedimenti attuativi del Pnrr inerenti i finanziamenti per l’economia circolare. Con il primo vengono stanziati 450 milioni di euro nell’ambito della Missione 2 – Investimento 1.1 Linea C. Nello specifico, le risorse andranno a beneficio di 65 progetti innovativi per la realizzazione ex novo o per l’ammodernamento di impianti di trattamento/riciclo di rifiuti.

Sono quattro i settori interessati: rifiuti di pelletteria; tessili; materiali assorbenti a uso personale; fanghi di acque reflue. I soggetti destinatari dei finanziamenti sono città metropolitane e Comuni, enti d’ambito, consorzi di bacino e industriali, autorità e agenzie territoriali. Duecentosettanta milioni andranno alle 33 proposte selezionate dell’area Centro-Sud. Trentadue sono invece i progetti da sviluppare in Nord Italia ai quali andranno 180 milioni. Complessivamente sono stati presentati 218 progetti.

Nell’ambito della Missione 2 – Investimento 1.1- Linea A è stata invece pubblicata la proposta di graduatoria dei progetti ammissibili a finanziamento per il miglioramento della raccolta differenziata nei Comuni. Parliamo di interventi finalizzati al miglioramento e alla meccanizzazione, anche digitale, della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Lo stanziamento complessivo è di 600 milioni. Sono arrivate, in totale, oltre 2.900 proposte per un valore, fa sapere il ministero, che supera 1,7 miliardi di euro. Si attendono ora i decreti per dare attuazione all’erogazione dei contributi. Qui la news pubblicata sul sito del ministero.

Recentemente sono stati resi noti i 192 progetti ammessi al finanziamento nell’ambito degli investimenti Pnrr destinati ai cosiddetti “progetti faro” per l’economia circolare. Altri 600 milioni per quattro filiere strategiche: Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche); carta e cartone; plastiche; rifiuti tessili.

 

Articolo originale pubblicato su circulareconomynetwork.it
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