Quale futuro per le normativa europea in materia di acque?

Oggi, 5 marzo 2020, si terrà a Bruxelles un importante “Consiglio Ambiente”, nel corso del quale i ministri competenti degli Stati membri dovranno confrontarsi su numerosi argomenti di primaria importanza, a cominciare dalle misure concrete necessarie per realizzare l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050 nell’ambito del percorso di applicazione del Green Deal europeo.

In agenda c’è anche una discussione riguardo all’adeguatezza della legislazione dell’UE in materia di acque, in particolare la Water Framework Directive (2000/60/EC) e la Floods Directive (2007/60/EC). Al proposito la Commissione Europea ha realizzato tra il 2017 e il 2019 una lunga consultazione, raccogliendo i pareri di autorità nazionali, esperti e soggetti privati implicati nella gestione delle risorse idriche, relativamente a come le due Direttive hanno contribuito a modificare, rispettivamente, la gestione sostenibile dell’acqua e le strategie per ridurre il rischio di inondazioni.

Nelle conclusioni del rapporto sul “fitness check” pubblicato dalla Commissione, si dice che la Direttiva Quadro ha un impianto adeguato ad affrontare la sfida del miglioramento dello stato dei corpi idrici e che le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi individuati sono da ricercare principalmente in un percorso di attuazione troppo lento da parte della maggior parte degli Stati membri, nello stanziamento insufficiente di risorse, in una carente integrazione degli obiettivi della Direttiva all’interno delle politiche settoriali.

Il Consiglio dovrà quindi decretare se apportare sensibili modifiche alla normativa in vigore o decidere di sostenere la sua applicazione nella forma attuale, stimolando gli Stati membri ad un impegno più incisivo ed organico di quanto fatto finora: nella UE solo il 39 % dei fiumi e laghi monitorati ha raggiunto al 2015 l’obiettivo dello stato ecologico “buono” (in Italia siamo al 42 %).

Una decisione di grande importanza, che dovrà tener conto degli indirizzi dell’European Green Deal e in vista della nuova fase di pianificazione delle Autorità di Bacino distrettuali di tutta Europa, che partirà alla fine del 2021.

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