Il risanamento ambientale dell’Ilva. Relazione di Ronchi dopo sei mesi di attività

All’Ilva si può produrre acciaio in modo sostenibile.

Edo Ronchi, nominato nel giugno scorso con un decreto del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, subcommissario all’Ilva, per affiancare il commissario Enrico Bondi in un ruolo di tutela ambientale, fa il punto su questi primi sei mesi di attività in una relazione che ha presentato ai membri del Consiglio Generale della green economy.

“Un’esperienza interessante e ricca di indicazioni – ha osservato Ronchi- nel difficile, ma necessario passaggio da produzioni brown, verso produzioni sostenibili”.

Nella lunga relazione, Ronchi ha illustrato tutte le attività già svolte e quelle ancora da svolgere per riportare l’Ilva in un corretto contesto ambientale e ha ricordato che entro febbraio sarà pronto il piano ambientale e entro marzo quello industriale.

Ronchi non ha nascosto nella sua relazione le difficoltà che ancora restano, in particolare per la mancata chiarezza della fase transitoria (in questo periodo non c’è ancora una condizione ambientale ottimale anche se gli impatti sono stati ridotti e la qualità dell’aria all’esterno dello stabilimento è nei limiti di legge), per le spinte locali per la chiusura dell’ Ilva, per le risorse finanziarie. Su quest’ultimo punto, nella sua relazione, Ronchi ha osservato che per il risanamento sono necessari 3 miliardi (1,8 per gli interventi ambientali e 1,2 per le innovazioni tecnologiche e la manutenzione), ma il decreto di commissariamento prevede come unica fonte di finanziamento le risorse derivanti dall’attività Ilva, che però non sono sufficienti visto che nel 2013 lo stabilimento ha registrato un calo della produzione e delle vendite del 24%. Secondo la relazione per affrontare questo nodo finanziario le nuove risorse potrebbero derivare da un aumento di capitale o dal patrimonio degli azionisti (1,9 miliardi sequestrati dalla magistratura di Milano).

Una svolta all’attività di risanamento è venuta dal decreto 136, “Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali e a favorire lo sviluppo delle aree interessate”, che accelera le procedure chiarendo che le coperture enormi dei parchi che si devono realizzare sono volumi tecnici e, quindi, non devono attendere modifiche urbanistiche e dei piani regolatori per essere realizzate e che, inoltre, acc elera anche le procedure per l’utilizzo delle aree interne non contaminate e i tempi per le valutazioni di assoggettabilità e di Via, senza toccare le tutele ambientali.

Download “Edo Ronchi: Il risanamento ambientale dell’ILVA di Taranto: problemi e prospettive” Pubblicato il: 10 Gen 2014

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