Verso l’eliminazione dal 2023 di olio di palma e soia per biocarburanti e elettricità

Dal 2023 l’olio di palma e di soia dovrebbero essere esclusi nella produzione di biocarburanti ed elettricità, così come dal relativo conteggio delle fonti rinnovabili e dai sussidi di mercato per garantire la salvaguardia della biodiversità e delle foreste, minacciate dalla deforestazione selvaggia.

Lo sancisce l’Art. 5. (Princìpi e criteri direttivi per l’attuazione della direttiva (UE) 2018/2001, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili) del Ddl 1721 di delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea (Legge di delegazione europea 2019-2020), arrivato al terzo passaggio parlamentare ed attualmente all’ esame delle Commissioni del Senato.

Come si legge nel comma ee “a partire dal 1° gennaio 2023, escludere dagli obblighi di miscelazione al combustibile diesel e dalla produzione elettrica rinnovabile, così come dal relativo conteggio delle fonti rinnovabili e dai sussidi di mercato, quali certificati di immissione in consumo (CIC), ex certificati verdi (CV) o tariffe onnicomprensive (TO), le seguenti materie prime in ragione delle evidenze degli impatti in termini di deforestazione: 1) olio di palma, fasci di frutti di olio di palma vuoti, acidi grassi derivanti dal trattamento dei frutti di palma da olio (PFAD); 2) olio di soia e acidi grassi derivanti dal trattamento della soia di importazione”.

Dopo l’approvazione del Senato, il testo del disegno di legge di delega europea, del quale la norma fa parte, passerà al governo che presenterà la proposta completa di decreto legislativo sulle rinnovabili ai due rami del Parlamento entro l’estate per l’approvazione finale.

La crescita dei consumi di biodiesel ha causato, dal 2015 ad oggi, il 90% della deforestazione in Indonesia e Malesia per far posto a piantagioni di olio di palma. Dall’inizio del secolo (2001) ad oggi nei due paesi asiatici sono andati perduti 33 milioni di ettari di foresta: una superficie pari all’Italia e la Svizzera insieme.

Smettere di sovvenzionare il biodiesel da palma e da soia con i soldi dei contribuenti a partire dal 2023 -sottolinea Veronica Aneris, direttrice di Transport&Environment per l’Italia– rappresenta un passo in avanti importante verso la tutela delle nostra fauna, delle nostre foreste, ed una politica fiscale più coerente. Solo i carburanti veramente sostenibili dovrebbero essere promossi

 

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