La Commissione Ue stabilisce regole per certificare la sostenibilità dei biocarburanti

La Commissione Europea ha deciso di incoraggiare l'industria, i governi e le ONG a istituire sistemi di certificazione per tutti i tipi di biocarburanti usati nell'UE, compresi quelli importati.

Ha definito anche le regole che tali certificazioni devono rispettare per ottenere il riconoscimento della Commissione. La certificazione dovrà facilitare il rispetto dei criteri stabiliti dall’UE in base ai quali i biocarburanti devono consentire riduzioni considerevoli delle emissioni di gas a effetto serra e non devono provenire da foreste, zone umide e aree naturali protette. Il pacchetto di documenti approvati (due comunicazioni e una decisione) rientrano in una serie di orientamenti esplicativi per l’attuazione della direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, che entrerà in vigore a dicembre 2010. I documenti sono incentrati sui criteri di sostenibilità per i biocarburanti e sulle azioni necessarie per verificare che siano impiegati unicamente biocarburanti sostenibili. Ecco nel dettaglio le nuove regole. La Commissione incoraggia l’industria, i governi e le ONG a istituire “sistemi volontari” per certificare la sostenibilità dei biocarburanti e spiega quali standard devono essere rispettati per ottenere il riconoscimento dell’UE. Uno dei criteri principali è che i sistemi di certificazione devono avvalersi di revisori indipendenti che esaminino l’intera catena di produzione, dall’agricoltore e dallo stabilimento al commerciante fino al distributore che fornisce la benzina o il carburante diesel alla stazione di servizio. In base agli standard fissati dalla comunicazione, la procedura di revisione deve essere affidabile e non lasciare margine per eventuali frodi. Viene sottolineata anche la necessità di proteggere la natura incontaminata, i biocarburanti infatti non dovrebbero essere ottenuti da materie prime provenienti da foreste tropicali o da aree deforestate di recente, da torbiere drenate, zone umide o aree ad elevata biodiversità e viene indicato in che modo valutare questo elemento chiarendo che la conversione di una foresta in una piantagione di palme da olio sarebbe in contrasto con i requisiti di sostenibilità. Si dice con chiarezza infine che sono da promuovere solo biocarburanti che consentono elevati risparmi di gas serra. La comunicazione ribadisce, infatti, che gli Stati membri devono rispettare gli obiettivi nazionali vincolanti in materia di energie rinnovabili e che solo i biocarburanti che consentono di risparmiare grandi quantità di gas a effetto serra valgono ai fini degli obiettivi nazionali; è spiegato inoltre come viene fatto il calcolo. I biocarburanti devono consentire un risparmio di gas a effetto serra rispetto a i combustibili fossili del 35%, che salirà al 50% nel 2017 e al 60% (per i biocarburanti prodotti da nuovi impianti) nel 2018.

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