Approvata dal Parlamento Europeo la legge sul ripristino della natura

Nature Restoration Law”

Il Parlamento Europeo ha approvato con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti la “Nature Restoration Law”, la legge che prevede il ripristino del 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030.

Nel dettaglio la Nature Restoration Law definisce obblighi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri e individua alcuni ambiziosi obiettivi specifici, tra cui:

– ripristino e miglioramento dello stato di conservazione di ecosistemi terrestri e marini di particolare interesse, con traguardi progressivi (20 % entro il 2030 – 100 % di tutti gli ecosistemi che necessitano di essere ripristinati entro il 2050);

– ripristino degli ecosistemi urbani. Gli Stati membri si adoperano affinché nel 2030 non si registri alcuna perdita netta di spazi verdi urbani né di copertura arborea urbana rispetto al 2021 e nel 2050 vi sia un incremento di almeno il 5 %. Entro la stessa data deve essere garantita la presenza di almeno il 10 % di copertura arborea in tutti i centri urbani;

– ripristino della connettività naturale dei fiumi. Gli Stati membri realizzano un inventario delle barriere alla connettività longitudinale e laterale e individuano quelle da rimuovere entro il 2030, per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo UE di ripristinare almeno 25 000 km di fiumi a scorrimento libero entro il 2030;

– ecosistemi agricoli. Incremento degli stock di carbonio nei suoli, dello stato di conservazione di farfalle e uccelli tipici degli agroecosistemi, dell’estensione di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità

– redazione di un Piano di Ripristino, che abbia un orizzonte temporale fino al 2050 e contenga la quantificazione delle zone da ripristinare, l’indicazione delle misure atte al raggiungimento dei target, un calendario per l’attuazione

Le maggiori istituzioni scientifiche internazionali avevano da tempo lanciato un grido d’allarme riguardo alla velocità con cui sta proseguendo la perdita di biodiversità e agli effetti catastrofici che questo degrado comporta per la salute della popolazione e nella difficile battaglia di adattamento ai cambiamenti climatici.

La Nature Restoration Law, una componente essenziale del Green Deal, si propone di invertire questa tendenza, dando un contributo risolutivo al conseguimento degli obiettivi dell’Unione in materia di clima e biodiversità per il 2030 e il 2050 e alla resilienza dei sistemi alimentari.

Incrementare l’estensione e il valore degli ecosistemi è necessario per assicurare qualità della vita e benessere alle future generazioni dell’Unione ma è anche indispensabile per migliore la resilienza della nostra economia. Le più accreditate istituzioni scientifiche internazionali hanno da tempo dimostrato come il ripristino delle aree naturali sia un’azione fondamentale nelle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Allo stesso tempo tutte le più importanti organizzazioni di imprese, a partire dal World Economic Forum, hanno individuato nella perdita di biodiversità uno dei principali fattori di rischio per l’economia globale nel medio e lungo periodo.

Una considerazione analoga è stata espressa agli inizi di giugno dalla Banca Centrale Europea.

Secondo i calcoli contenuti nella valutazione d’impatto al Regolamento realizzata dalla UE, ciascun euro investito in azioni di ripristino della natura determina benefici decisamente superiori, compresi tra 8 e 38 euro.

I CEO di più di 70 tra le maggiori imprese del mondo hanno firmato un appello ai leaders europei affinché la Nature Restoration Law prosegua il suo percorso, sottolineando i pericoli e i costi crescenti determinati dall’inazione.

E non è un caso che sulla stessa lunghezza d’onda ci siano gli imprenditori italiani più innovativi e attenti alla sostenibilità: Andrea Illy e Maria Paola Chiesi (Regenerative Society Foundation) hanno firmato con Edo Ronchi (Fondazione per lo sviluppo sostenibile) una lettera aperta ai Parlamentari Europei eletti in Italia, perché possano sostenere l’approvazione della Nature Restoration Law.

Lettera Aperta | link

Una porzione rilevante del PIL italiano dipende strettamente dai servizi offerti dagli ecosistemi. Siamo il Paese europeo con il più elevato tasso di biodiversità e con un sistema produttivo di piccole e medie imprese, che si caratterizzano per il loro legame con il territorio e che si gioverebbero dell’incremento della sua qualità ecologica.

L’approvazione del regolamento sul ripristino degli ecosistemi rappresenta un’occasione importantissima per accrescere la competitività della nostra economia.

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