Ecco la fotografia del Biotech in Italia

Biotech in Italia

Quasi 800 imprese, 13 mila addetti, oltre 10 miliardi di fatturato, con la Lombardia leader per numero di imprese (27%) e fatturato (51%). Crescono le regioni del Mezzogiorno e del Nord Est, l’ambito salute conferma la propria centralità (48,5% del totale delle imprese).

La fotografia del settore biotech è contenuta nel Rapporto annuale ENEA-Assobiotec/Federchimica “Le imprese di biotecnologia in Italia”, che mostra un settore in crescita, motore dell’innovazione nazionale, che ha saputo resistere all’impatto della crisi pandemica in tutti i suoi ambiti di applicazione.

Sulla base dei principali dati rilevati, nel Rapporto, l’industria biotecnologica italiana si conferma dunque, un comparto con una popolazione di imprese stabile, quando non in lieve crescita, caratterizzato da una forte intensità di ricerca e sviluppo e con punte di eccellenza in tutti i settori di applicazione delle biotecnologie.

Il numero di imprese, dopo una lieve flessione a fine 2020, inferiore all’1% (a livello generale il calo di imprese è stato nello stesso anno più che doppio), è, infatti, tornato a crescere nel 2021 superando con 790 aziende il livello raggiunto a fine 2019. La crescita ha interessato tutti gli ambiti di applicazione delle biotecnologie e in particolare le imprese dedicate alla ricerca e sviluppo nelle biotecnologie a controllo italiano, trainate da quelle con applicazione prevalente nelle biotecnologie industriali con un +9% di imprese fra il 2019 e il 2020. Il settore è caratterizzato da realtà di piccole e micro imprese che rappresentano poco più dell’82% del totale.

Il fatturato nel 2020, anno in cui è stato massimo l’impatto dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, mostra una sostanziale tenuta, registrando rispetto al 2019 un calo del 5%, pari a meno della metà di quanto registrato dal fatturato dell’industria italiana nel suo complesso (-12%). Particolarmente significativa in tal senso è la forte e continua crescita che ha invece contraddistinto il fatturato delle imprese biotech “dedicate” a controllo italiano (imprese che investono almeno il 75% del proprio budget dedicato ad R&S, nella ricerca biotecnologica) . che ha fatto registrare un +30%.

Considerando il totale delle imprese, circa tre quarti del fatturato totale è prodotto dal settore della salute, un considerevole 17% è dato dal settore industria e ambiente. Le imprese attive nell’ambito della salute umana continuano infatti a rappresentare la quota maggioritaria del numero totale di imprese biotecnologiche italiane. Tuttavia, si conferma la tendenza della progressiva e continua crescita del numero di imprese attive nelle biotecnologie industriali (+29% fra il 2014 e il 2021) e, soprattutto nell’ultimo periodo, di quelle con applicazioni ad agricoltura e zootecnia (+35% nello stesso arco temporale).

livello territoriale la Lombardia, e, in generale, le regioni del nord, si confermano polo di primaria importanza per produzione e fatturato biotech: Ma, negli ultimi anni, si registra una progressiva diffusione su tutto il territorio nazionale del tessuto produttivo del biotech con una crescita delle regioni del Mezzogiorno e del Nord Est particolarmente presenti nel settore delle biotecnologie industriali.

 

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