Green acts VII | introduzione:

di Fabrizio Vigni

Quanto è green la politica italiana? Ancora troppo poco. Sicuramente non quanto sarebbe necessario. Il dibattito che si è sviluppato nelle ultime settimane, avviato sulle pagine de “La Repubblica” e poi allargatosi, ha messo, come si dice, il dito nella piaga. E’ preoccupante come nel sistema politico italiano vi sia così poca consapevolezza del passaggio d’epoca che stiamo attraversando.

Di fronte alla straordinaria portata delle questioni ambientali, come sottolinea Edo Ronchi nel suo editoriale, non basta più un generico impegno, serve un salto di qualità.

Nel secolo scorso, dopo la grande crisi del ’29, il problema principale che la politica seppe vedere e affrontare fu regolare il mercato per produrre occupazione, diritti sociali, redistribuzione del reddito. Oggi la sfida più grande è orientare l’economia verso la sostenibilità. Una sfida che non può essere affrontata con le tradizionali ricette del new deal novecentesco, ma richiede politiche innovative, capaci di utilizzare sia strumenti di regolazione pubblica che strumenti di mercato per orientare investimenti pubblici e privati nella direzione di un nuovo modello di sviluppo.

Nel corso di questi anni, nonostante la crisi economica, in diversi settori l’Italia ha raggiunto risultati di eccellenza puntando proprio sulla qualità ecologica e sulla eco-innovazione. Molte nostre aziende sono già nel cuore della green economy. Ma preoccupano, al tempo stesso, alcuni dati in controtendenza, come quelli, recenti, che segnalano una riduzione delle rinnovabili e un aumento delle emissioni nel settore elettrico.

La verità è che l’economia verde cammina sulle gambe di chi lavora e produce, oltre che sulla crescente sensibilità delle persone, ma deve essere sostenuta e accompagnata da efficaci politiche pubbliche, da una pubblica amministrazione efficiente, da leggi semplici e chiare, da strategie di lungo periodo.

C’è un’Italia che scommette sul futuro e chiede alla politica di sostenere e guidare questo cambiamento. Per questo la sesta edizione degli Stati Generali della Green economy, in programma per il 7 e l’8 novembre a Rimini, avrà come tema “La green economy italiana, una sfida per la prossima legislatura”, con l’obiettivo di mettere l’ambiente e l’economia verde al centro del confronto con le forze politiche in vista delle prossime elezioni.

Gli stessi Stati Generali della Green economy, attraverso un proprio gruppo di lavoro, hanno nel frattempo presentato un  contributo alla consultazione sulla Strategia energetica nazionale. E a proposito di documenti strategici, ricordiamo che si è aperta anche la consultazione sul Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

Segnaliamo con particolare evidenza, infine, due importanti appuntamenti.
Il primo, il 29 settembre a Roma, con la presentazione di 10 proposte per la qualità dell’aria nelle città italiane. L’altro, il 3 ottobre a Milano, sul futuro del riciclo degli imballaggi nello scenario dell’economia circolare.

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