La green economy è nell’agenda dell’opinione pubblica, ma non in quella dei nostri leaders politici
28 Ott 2017
di Edo Ronchi
Il 58% dei cittadini è informato sulla green economy; misure per il clima e l’energia (per le rinnovabili e l’efficienza energetica) incontrano un consenso superiore al 90%; il 64% degli italiani è disponibile a consumare energia 100% rinnovabile anche se costasse di più; 7 intervistati su 10 vorrebbero veder aumentare la diffusione dei prodotti biologici anche se costassero il 10% in più; il divieto di vendere auto a gasolio e a benzina entro 10 anni ha un consenso del 77%.
I leaders politici restano invece lontani da queste istanze: Renzi, Di Maio, Berlusconi, Salvini, Bersani e Meloni nelle dichiarazioni, fatte a 7 TG nazionali tra gennaio e luglio di quest'anno, hanno riservato ai temi della green economy (energie rinnovabili e risparmio energetico e cambiamenti climatici, riciclo dei rifiuti ed economia circolare, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, eco-innovazione e biodiversità) uno spazio inferiore all'1%.
di Edo Ronchi
La diffusione di strumenti e tecnologie informatiche - che ha già un rilevante impatto sulle nostre società - come potrebbero influire sulla green economy? Per abbozzare una breve riflessione intorno a questa domanda, utilizzo un recente studio di Roland Berger, per il Ministero dell'Ambiente della Germania, su "La digitalizzazione delle tecnologie verdi" (Die Digitalisierung in der Greentech-Branche, 2016). In questo studio, Berger incrocia quattro leve della trasformazione digitale con settori strategici della green economy e valuta l’influenza che potranno avere.
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Durante i dibattiti sul nuovo pacchetto di Direttive europee sui rifiuti mi è capitato, più di una volta, di sentire considerazioni che ritengo poco fondate e richieste di chiarimento sul rapporto fra circular economy e green economy. Per valutare questo rapporto proporrei di utilizzare la rappresentazione grafica pubblicata dall'Agenzia europea per l’Ambiente (EEA 2015) dedicata alla green economy: una ellisse che comprende il focus sulla circular economy che a sua volta è contenuta nel perimetro più ampio di quella della green economy. Il perimetro della circular economy comprende, a sua volta, l'efficienza delle risorse, la prevenzione e la produzione di rifiuti; quello più ampio della green economy, oltre alla circular economy, comprende anche il benessere e la resilienza degli ecosistemi.
di Edo Ronchi
Alcune imprese che fanno il riciclo di imballaggi in plastica segnalano crescenti difficoltà a vendere la gran parte dei loro prodotti che si vanno accumulando nei piazzali e nei magazzini. Alcuni prodotti che si ricavano dalle bottiglie e dai flaconi in plastica si vendono ancora bene, ma molti altri no. I rifiuti delle plastiche miste (il plasmix) aumentano perché sono cresciuti gli imballaggi complessi, fatti con diversi strati di polimeri differenti e, per questo, più difficili e costosi da riciclare e che generano prodotti di basso valore. Altre plastiche, più riciclabili, con l’aumento delle quantità raccolte, sono diventate più difficili da vendere.
di Edo Ronchi
dal blog HuffingtonPostSecondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’inquinamento dell'aria è responsabile della morte prematura di oltre 3 milioni di persone ogni anno. L'Agenzia Europea per l'Ambiente ha stimato che nel 2014 l'inquinamento atmosferico –per concentrazioni troppo elevate di ossidi di azoto, ozono e particolato fine – ha causato il decesso prematuro di oltre 500.000 persone: 20 volte quelli da incidenti stradali.
Leggi tutto...La Circular economy e le nuove sfide europee, le politiche e misure necessarie per raggiungerle
24 Set 2017
di Edo Ronchi
dal blog HuffingtonPostDal 1900, in un solo secolo, la popolazione mondiale è aumentata a un ritmo impressionante, di 4 volte e il consumo di materiali è aumentato ancora di più, di 10 volte. E potrebbe raddoppiare ancora entro il 2030. A fronte di una domanda mondiale enorme e in continua crescita, la disponibilità di materie prime è limitata, a costi e impatti ambientali crescenti.
Green acts VII | introduzione:
21 Set 2017
di Fabrizio Vigni
Quanto è green la politica italiana? Ancora troppo poco. Sicuramente non quanto sarebbe necessario. Il dibattito che si è sviluppato nelle ultime settimane, avviato sulle pagine de "La Repubblica" e poi allargatosi, ha messo, come si dice, il dito nella piaga. E' preoccupante come nel sistema politico italiano vi sia così poca consapevolezza del passaggio d'epoca che stiamo attraversando. Leggi tutto...di Edo Ronchi
dal blog HuffingtonPostÈ tempo di bilanci della legislatura che sta finendo e di definizione dei programmi per le elezioni del prossimo Parlamento. Partendo da una riflessione sul Pd e l'ecologia che si sta allargando, anche l'ambiente sta entrando fra i temi di rilievo politico nel dibattito pre-elettorale.
di Edo Ronchi
dal blog HuffingtonPostNei primi 7 mesi del 2017 - secondo i dati pubblicati da Terna - la produzione di elettricità da fonti rinnovabili in Italia, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è diminuita del 5,4%, scendendo da 62,3 a 58,9 TWh. Poiché la produzione di elettricità è invece aumentata nello stesso periodo da 156,4 a 163,2 TWh, la produzione di elettricità da fonti termiche fossili è cresciuta in questo periodo dell'11,3%.
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dal blog HuffingtonPostNel secondo trimestre del 2017, secondo i dati Istat, il Pil italiano è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, dell'1,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
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