Il Consiglio UE è a favore della Nature Restoration Law

Nature Restoration Law

Il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’UE ha raggiunto un accordo (orientamento generale) sulla Nature Restoration Law. La proposta mira a mettere in atto misure di recupero che riguarderanno almeno il 20% delle zone terrestri e il 20% delle aree marine dell’UE entro il 2030, e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

La proposta stabilisce obiettivi e obblighi specifici giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in ciascuno degli ecosistemi elencati, dai terreni agricoli e forestali agli ecosistemi marini, d’acqua dolce e urbani. L’orientamento generale servirà da mandato per i negoziati con il Parlamento europeo sulla forma definitiva della legislazione. Per le zone di habitat soggette a misure di ripristino, gli Stati membri garantiranno che non si verifichi un deterioramento significativo, mentre nelle zone già in buone condizioni o in cui le misure di ripristino non sono ancora attuate, in particolare al di fuori della rete Natura 2000 e di aree protette, gli Stati membri si adopereranno a mettere in atto le misure necessarie per prevenire un deterioramento significativo. Questo si tradurrebbe in un obbligo basato sui risultati per il primo e in un obbligo basato sullo sforzo per il secondo.

Il Consiglio ha optato per un approccio graduale. Invece di presentare piani completi fino al 2050, due anni dopo l’entrata in vigore del regolamento, gli Stati membri potranno prima presentare i piani nazionali di ripristino che coprono il periodo fino a giugno 2032, con una panoramica strategica per il periodo successivo a giugno 2032. Entro giugno 2032 gli Stati membri potranno presentare piani di ripristino fino al 2042 con una panoramica strategica fino al 2050 ed entro giugno 2042 i piani fino al 2050.

I Paesi a favore sono stati 21. Hanno votato contro Polonia, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Finlandia e Svezia e Italia le cui motivazioni sono riportate nel comunicato stampa del Ministero della Sicurezza Energetica.

Entrambe le proposte saranno ora discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in linea con la procedura legislativa ordinaria. Dopo l’adozione, l’impatto sul terreno sarà graduale: le misure di ripristino della natura devono essere messe in atto entro il 2030, mentre gli obiettivi sui pesticidi dovrebbero essere raggiunti entro il 2030. Il voto del Parlamento Europeo è atteso per metà luglio.

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